Chissà quali capolavori d’arte e cultura avrebbero potuto realizzare ingegni straordinari come Leonardo da Vinci o grandi eruditi come Benedetto Croce, se avessero avuto a disposizione la sterminata mole di informazioni che Internet oggi rende accessibile a chiunque abbia un computer ed un modem collegati alla Rete?
Accessibile? Ma cosa sto dicendo? Quante migliaia di siti sono costruite oggi con criteri grafici e logici talmente assurdi, da essere l’antitesi dell’accessibilità! Da costringere anzi il lettore a fuggire dalle loro pagine nonostante la ricchezza dei contenuti in esse presenti.
Ci troviamo in molti casi di fronte ad un vero e proprio paradosso: argomenti interessantissimi, ricerche complesse ed importanti, materiali bibliografici di sicuro interesse nascosti dietro caratteri piccolissimi, sfondi grafici proteiformi, animazioni interminabili ed orrende… Una vera e propria fiera dell’assurdo, che sembra uscita dalla fantasia di un Edgar Allan Poe in vena di divertirsi alle spalle del lettore.
A vedere molte delle impaginazioni oggi in voga, anche tra i siti che vanno per la maggiore, mi viene in mente un’analogia con quello che accadeva nel mondo della musica tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70. Mi riferisco a quel periodo in cui sorsero come funghi schiere di musicisti sperimentali, che componevano musiche inascoltabili, sature di effetti speciali prodotti dalla prima generazione di sintetizzatori elettronici.
Sul Web accade qualcosa di analogo: migliaia di effetti di impaginazione usati per il gusto di usarli, senza alcun discernimento degli effetti sulla leggibilità e con la pretesa di un valore estetico che – ne sono sicuro – costringerebbe un Raffaello al suicidio, se avesse la sfortuna di rinascere ai nostri giorni.
Di fronte a questo proliferare di pagine illeggibili e di accostamenti grafici improponibili, il lavoro di Franco Frascolla giunge come una specie di bagno purificatore. I consigli dell’autore sono mirati ad alleviare i problemi degli ipovedenti, la categoria in assoluto più svantaggiata tra gli utilizzatori di Internet. Ma pagine web che tenessero conto di tali consigli sarebbero una manna anche per quella gran quantità di lettori normodotati, che trovano faticosissimo e scoraggiante leggere testi grandi quanto capocchie di spillo, posti su improbabili sfondi arcobaleno o dentro funeree gabbie nere, per giunta di cattivo augurio!
Infine due parole sull’autore. Ho conosciuto da poco Franco Frascolla, ma mi ha dato immediatamente un’impressione positiva. È infatti una di quelle rare persone che è riuscita a fare di un problema personale piuttosto serio (l’ipovisione) non un’occasione di autocommiserazione, ma un valido strumento di lavoro e di guadagno nonché – cosa più importante ancora – un’occasione per rendersi utile al prossimo, come dimostrano i software di ausilio per ipovedenti che ha realizzato e che sono gratuitamente a disposizione di tutti sul suo sito www.francofrascolla.it.