Articolo originale “A Conceptual Framework for Accessibility Tools to Benefit Users with Cognitive Disabilitieshttp://www.webaim.org/techniques/articles/framework/
Autori: Paul Bohman e Shane Anderson - Maggio 2005

Traduzione a cura di Roberto Castaldo e Claudio Fontana

Abstract

L’autore presenta un modello concettuale utilizzabile dagli sviluppatori allo scopo di guidare i futuri sviluppi degli strumenti utili ai disabili cognitivi.

Tale modello prevede le categorie di disabilità cognitive, i principi dell’accessibilità per i disabili cognitivi, delle sezioni sull’analisi dei contenuti del Web e degli spunti sulle competenze e responsabilità da considerare.

Introduzione

Molti strumenti per l’accessibilità sono in grado di testare gli aspetti più ovvi e semplici, come la mancanza di equivalenti testuali per le immagini, l’assenza degli headers nelle tabelle di dadi, la mancanza delle label nelle form, e così via…  E si tratta comunque di aspetti importanti. E’ anche vero che la gran parte degli algoritmi in questi strumenti sono concentrati su un unico tipo di disabilità: la cecità. La categoria più trascurata è quella delle disabilità cognitive.

In parte ciò è dovuto alla mancanza di buone pratiche sull’accesso al Web da parte dei disabili cognitivi; in realtà esistono alcune linee guida, ma la letteratura e la ricerca a riguardo sono estremamente deficitarie, tanto da doversi porre il quesito sull’effettiva validità di queste indicazioni.

Un’altra ragione per questa mancanza è la vaghezza e la soggettività delle raccomandazioni che esistono. Gli esperti di accessibilità del Web interpretano le linee guida in maniera non omogenea, e rilasciano dichiarazioni di conformità molto difficili da verificare. In molte situazioni la creazione di algoritmi relativi a queste raccomandazioni è considerata virtualmente impossibile o almeno arbitraria.

Per esempio, pochi esperti contestano l’idea che il testo chiaro e semplice rappresenti un beneficio per gli utenti con disabilità cognitive, ma non esiste nessuna linea di discontinuità oltre la quale del testo chiaro e semplice diventi poco chiaro e complesso. Il tutto giace in un dominio mal strutturato che si sovrappone ad altri domini mal strutturati come l’usabilità, il design di interfacce uomo-macchina e la psicologia della percezione.

Alla luce della complessità ed ambiguità delle tematiche legate all’accesso del disabili cognitivi, la maggior parte degli sviluppatori di strumenti hanno scelto di concentrarsi su altre aree, col risultato che gli utenti di questi strumenti spesso non percepiscono affatto queste problematiche. Tuttavia, la difficoltà del compito non ne diminuisce certo l’importanza. Una volta in possesso di strumenti in grado di identificare almeno qualcuno degli aspetti legati alle persone con disabilità cognitive, gli sviluppatori potrebbero essere maggiormente inclini a sviluppare i loro contenuti tenendone debitamente conto.