Requisito 18

Enunciato: Nel caso in cui un filmato o una presentazione multimediale siano indispensabili per la completezza dell’informazione fornita o del servizio erogato, predisporre una alternativa testuale equivalente, sincronizzata in forma di sotto-titolazione o di descrizione vocale, oppure fornire un riassunto o una semplice etichetta per ciascun elemento video o multimediale tenendo conto del livello di importanza e delle difficoltà di realizzazione nel caso di trasmissioni in tempo reale.

Riferimenti WCAG 1.0: 1.3, 1.4

Riferimenti Section 508: 1194.22 (b)

Motivazione

Il web è diventato un nuovo canale di comunicazione di massa e grazie alla diffusione dei contenuti multimediali in futuro è possibile che superi la forza comunicativa della televisione.

Come per i programmi televisivi, anche per i contenuti multimediali del Web è necessario predisporre una versione utilizzabile anche dagli utenti con difficoltà uditive e/o non udenti, presentando in formato testuale le informazioni necessarie a comprenderne il significato, di cui beneficeranno anche gli utenti non vedenti. Pertanto, gli utenti che a causa di disabilità di tipo visivo o tecnologico (indisponibilità di plug-in, di hardware di ultima generazione, ecc.) non possono visualizzare i contenuti della presentazione multimediale, dovranno poter disporre di una descrizione audio alternativa dei contenuti diversi dai dialoghi. Per qualsiasi azione di interesse per l’utente all’interno della presentazione multimediale (immagini in movimento, localizzazione della scena, dettagli tecnici, ecc.) deve essere predisposta una descrizione di tipo audio. È bene chiarire che il requisito non obbliga a fornire tutte queste alternative per tutti i documenti multimediali ma nel caso tale caratteristica sia necessaria per la fruibilità del servizio.

Implementazione

Il requisito chiede di garantire l’accesso ai contenuti multimediali di una pagina web agli utenti non udenti e agli utenti non vedenti nonché, ove possibile, agli utenti sordomuti tramite linguaggio dei segni. Lo sviluppatore dovrà quindi seguire delle semplici raccomandazioni che si ispirano alle WCAG 1.0 al fine di garantire l’accesso ai contenuti alle diverse categorie di utenti. Sarà quindi richiesto di verificare la presenza di contenuti equivalenti per il multimedia.

Multimedia significa contenuti formati da almeno due elementi, solitamente audio e video. Il contenuto multimediale, vale a dire gli elementi che contengono audio e video, è uno dei settori dove l’accessibilità è un tabù.

Mentre, per esempio, è normale vedere i sottotitoli nei programmi televisivi e consideriamo necessaria la sottotitolazione in lingua italiana dei film in inglese o altri linguaggi, spesso non si considera che a un utente non udente è necessario fornire l’equivalente testuale di un filmato sul Web, e a un utente non vedente deve essere fornito un contenuto equivalente (testuale o audio) che rappresenti i contenuti visivi. Il multimedia è ormai parte integrante di molti siti e diversi servizi forniti tramite internet: nei siti di informazione, di intrattenimento e soprattutto nella formazione in linea (e-learning) vengono utilizzati sempre più diffusamente contenuti multimediali.

Riferimenti WCAG 1.0

Di seguito sono riportati i riferimenti ai punti di controllo delle WCAG 1.0 al fine di fornire allo sviluppatore le informazioni per implementare contenuti conformi al requisito.

Punto di controllo 1.3 (Priorità 1). Fino a quando i programmi utente non potranno leggere automaticamente l’equivalente testuale del filmato di una presentazione multimediale fornire una descrizione audio delle informazioni essenziali

Grazie alla diffusione delle linee ad alta velocità (ISDN, DSL, CDN e altre), sui siti Web è sempre più frequente l’uso di filmati e presentazioni multimediali. Per soddisfare il punto di controllo 1.3 della Priorità 1 delle linee guida anche questi elementi devono essere resi accessibili fornendo una versione audio equivalente dei contenuti essenziali finché i programmi utente non si adegueranno e saranno in grando di leggere automaticamente l’equivalente testuale. Oggi i maggiori media player sul mercato sono in grado di farlo e pertanto è sufficiente fornire:

  • una trascrizione testuale dei dialoghi (per utenti non udenti);
  • una descrizione audio equivalente per i contenuti visivi importanti per la comprensione dei dialoghi (per utenti non vedenti).

Pertanto, gli utenti che a causa di disabilità di tipo visivo o tecnologico (indisponibilità di plug-in, di hardware di ultima generazione, ecc.) non possono visualizzare i contenuti della presentazione multimediale, dovranno poter disporre di una descrizione alternativa. Per qualsiasi azione visiva di interesse per l’utente all’interno della presentazione multimediale (immagini in movimento, localizzazione della scena, dettagli tecnici, ecc.) dovrà quindi essere predisposta una descrizione di tipo audio.

Se non fosse possibile predisporre una versione audio di supporto, è necessario fornire una versione testuale. In questo caso si parlerà quindi di versione alternativa, che dovrà essere studiata per garantire all’utente le stesse emozioni, o quanto meno paragonabili, ottenute dagli utenti che possono fruire dei contenuti visuali originali. Un’ampia analisi ed esempi di applicazione sono disponibili nel libro “Accessibilità: dalla teoria alla realtà” al Capitolo 31, dedicato all’accessibilità dei contenuti multimediali.

Punto di controllo 1.4 (Priorità 1). Per ogni presentazione multimediale temporizzata, sincronizzare le alternative equivalenti con la presentazione

Abbiamo già visto nel punto di controllo 1.3 come sia necessario fornire dei contenuti audio equivalenti per i contenuti visivi al fine di garantire l’accessibilità del multimedia agli utenti non vedenti. Per gli utenti non udenti, invece, si parla sempre di contenuti testuali descrittivi dei dialoghi e questa funzionalità può risultare utile anche agli utenti con disabilità cognitive e/o per utenti la cui lingua principale è differente dalla lingua utilizzata nel filmato (esempio: stranieri, sottotitoli di interviste in lingua straniera, ecc.).

Il problema che ora coinvolge gli sviluppatori dei contenuti è il seguente: come è possibile sincronizzare questi contenuti in modo che il testo venga rappresentato contestualmente al dialogo e la descrizione audio contestualmente all’azione video? Sono disponibili tre formati/linguaggi che supportano l’aggiunta di audio equivalente per i contenuti video e testo sincronizzato per i dialoghi (sottotitoli) e sono: QuickTime (Apple) e Real Player (Real) che utilizzano il linguaggio SMIL (Syncronized Multimedia Integration LanguageW3C) e Windows Media (Microsoft) che utilizza il linguaggio Microsoft SAMI. Inoltre, diverse aziende stanno sviluppando sistemi di integrazione per gli utenti non udenti, come la possibilità di integrare i filmati con il linguaggio dei segni (per ora per i soli linguaggi americano e inglese). Il punto chiave di tutte queste tecnologie dovrebbe essere il collegamento a sistemi di marcatura standard come SMIL per l’abbinamento e la temporizzazione degli equivalenti testuali di audio e video.

Procediamo quindi con un esempio reale in cui vengono forniti i sottotitoli per un’intervista che ho effettuato al Ministro On. Lucio Stanca in occasione del primo anniversario dell’approvazione della legge (gli esempi ed il video sono contenuti nel CD-ROM allegato al libro).

Per predisporre i contenuti nei tre formati necessitiamo del seguente materiale:

  • il documento multimediale in un formato compatibile con il programma di esecuzione multimediale;
  • il documento contenente la sottotitolazione temporizzata nel formato compatibile con il programma di esecuzione multimediale;
  • il documento SMIL/SAMI che garantisca la sincronizzazione tra la sottotitolazione temporizzata ed il contenuto del filmato multimediale;
  • il codice di marcatura rispettoso del Requisito 1 per l’inclusione dell’oggetto multimediale.

Innanzitutto è necessario porsi la domanda: qual’è il formato più idoneo alla rappresentazione dei contenuti multimediali? Dai test effettuati da esperti di IWA/HWG risulta che il formato maggiormente supportato – ovvero che non richiede paricolari plug-in ed è eseguibile dalla maggior parte dei media player – è il formato AVI standard. Questo formato però ha il problema della pesantezza dei documenti, in quanto è caratterizzato dalla presenza dei singoli fotogrammi in formato bitmap non compresso. Una buona soluzione è di utilizzare un unico documento multimediale in formato mpeg (standard intenazionale) ma spesso i media player necessitano di particolari plug-in per la visualizzazione.

Pertanto, ove possibile, è consigliato utilizzare i formati nativi dei vari media player presentando quindi all’utente l’oggetto multimediale ottimizzato per le sue potenzialità.

Relativamente al contenuto testuale equivalente, è necessario chiarire che ogni Media Player ha un suo formato di documento:

  • Quicktime: QuickTimeText (.qt)
  • Real Player: RealText (.rt)
  • Microsoft Windows Media: Sami (.smi)

Solamente Microsoft Windows Media, che a differenza degli altri formati non utilizza SMIL,organizza tutto (testi e sincronizzazione) in un unico documento.

La domanda che sicuramente sorgerà spontanea ora è: come si possono creare tali documenti? Una serie di prodotti che consentono la creazione di sottotitoli e descrizioni equivalenti è disponibile in un sito in lingua inglese <http://www.captions.org/softlinks.cfm>, completamente dedicato al captioning. Negli esempi seguenti useremo MAGpie <http://ncam.wgbh.org/Webaccess/magpie/> versione 2.01, un editor specializzato nella titolazione e disponibile gratuitamente che consente di eseguire l’operazione di titolazione con qualsiasi formato multimediale (la versione precedente del prodotto, MAGpie 1.0, poteva essere usata solamente con Windows Media Player). Consiglio vivamente di utilizzare la nuova versione perché consente di operare anche con i documenti Real Video, che non sono convertibili in formato AVI e quindi non gestibili con la precedente versione del programma.

All’interno del CD-ROM allegato al libro è presente la versione 2.01 di MAGpie disponibile sia per ambiente Microsoft Windows che per Macintosh OSX. E’ necessario inoltre scaricare il programma QuickTime Player e la Java Virtual Machine seguendo le indicazioni riportate in seguito, in quanto per questioni di licensing non è stato possibile inserirle nel CD-ROM allegato.

Per quanto riguarda la trascrizione testuale, MAGpie consente di importare il testo che verrà utilizzato per la titolazione. Per velocizzare l’ottimizzazione è necessario seguire alcune regole che migliorano l’importazione del testo.

Quando si importa del testo, MAGpie lo colloca in una tabella e il programma determina quali informazioni vadano posizionate in una cella e quali invece debbano essere suddivise in celle diverse analizzando la formattazione del testo:

  • l’invio a capo comunica al programma di posizionarsi nella linea successiva della stessa titolazione;
  • il doppio invio a capo è interpretato da MAGpie come richiesta di creazione di una nuova titolazione.

Per esempio, il codice seguente riporterà in MAGpie le prime due righe del testo nella stessa cella, mentre le successive verranno inserite in una cella diversa:

Allora innanzitutto
voglio rivolgere un saluto a tutti i partecipanti
a questo importante convegno.

Esprimere anche il mio
rammarico per non essere con Voi
a celebrare questa data così importante.

Nelle scene in cui sono presenti pause nei dialoghi, è necessario nascondere il testo della titolazione relativa al dialogo precedente. Per far comprendere a MAGpie questa situazione, è sufficiente inserire due righe vuote dopo l’ultimo dialogo, in modo che il programma possa riconoscere una titolazione vuota e consenta di inserire delle opzioni (per esempio, la durata).

Lo stesso accorgimento va applicato al termine del testo, in quanto MAGpie deve eliminare l’ultima titolazione.

Una volta avviato MAGpie, è possibile quindi selezionare il video ed importare il testo. Tramite dei pulsanti disponibili sulla barra degli strumenti è possibile quindi avviare il filmato ed inserire il punto di inizio e di fine del dialogo: MAGpie inserirà automaticamente i valori temporali come indicato nell’immagine qui di seguito riportata.

Figura 4.6 Interfaccia di MAGpie.

In dialoghi in cui sono presenti più persone è possibile specificare il nome della persona a cui affiliare il dialogo inserendone il nome nel campo “speaker” al fine di consentire la visualizzazione del nome accanto al dialogo. In questo caso il multimedia si dimostra maggiormente accessibile rispetto ai DVD in cui nei sottotitoli i dialoghi per le diverse persone vengono rappresentati in colori diversi, rendendo quindi l’informazione legata ad uno specifico colore.

Con MAGpie è possibile quindi salvare i sottotitoli al termine del lavoro nei tre diversi formati. Ecco di seguito un esempio relativo al video presente nel CD-ROM in formato RealText.

<window bgcolor="#000000" wordwrap="true"
duration=”0:00:45.67? width=”80?
type=”generic” extraspaces=”use” >
<font size=”2? face=”Arial”
color=”#FFFFFF” bgcolor=”#000000?>
<center>
<time begin=”00:00:04.68?/><clear/>Allora innanzitutto
voglio rivolgere un saluto a tutti i partecipanti
a questo importante convegno.
<time begin=”00:00:10.11?/><clear/>
<time begin=”00:00:10.12?/><clear/>Esprimere anche il mio
rammarico per non essere con Voi
a celebrare questa data così importante.
<time begin=”00:00:18.56?/><clear/>
</center>
</font>
</window>

Lo stesso testo, esportato in formato QuickTime Text, darà il seguente risultato:

{ QTtext} { timescale:100} { font:Arial} { size:18} { backColor:0,0,0}
{ textColor:65535,65535,65535} { width:320} { justify:center}

[00:00:04.68]
Allora innanzitutto voglio rivolgere
un saluto a tutti i partecipanti
a questo importante convegno.

[00:00:10.11]

[00:00:10.12]
Esprimere anche il mio
rammarico per non essere con Voi
a celebrare questa data così importante.

[00:00:18.56]

Come abbiamo già detto Microsoft Windows Media esporta direttamente il testo nel documento SAMI, di seguito riportato.

<SAMI>
<HEAD>
<STYLE TYPE=”text/css”>
<!–
P {
font-size: 18pt;
font-family: Arial;
font-weight: normal;
color: #FFFFFF;
background: #000000;
text-align: center;
padding-left: 5px;
padding-right: 5px;
padding-bottom: 2px;
}
.Captions { Name: Captions; lang: IT_IT_CC; }
#Source {
font-size: 12pt;
font-family: Arial;
font-weight: normal;
color: #FFFFFF;
background: #000000;
text-align: left;
margin-bottom:-14pt;
}
–>
</STYLE>
</HEAD>

<BODY>
<SYNC Start=”4677?>
<P Class=”Captions” ID=”Source”>&nbsp;</P>
<P Class=”Captions”>Allora innanzitutto voglio
rivolgere un saluto a tutti i partecipanti
a questo importante convegno.</P>
</SYNC>
<SYNC Start=”10110?>
<P Class=”Captions” ID=”Source”>&nbsp;</P>
<P Class=”Captions”>&nbsp;</P>
</SYNC>
<SYNC Start=”10120?>
<P Class=”Captions” ID=”Source”>&nbsp;</P>
<P Class=”Captions”>Esprimere anche il mio rammarico
per non essere con Voi
a celebrare questa data così importante.</P>
</SYNC>
<SYNC Start=”18562?>
<P Class=”Captions” ID=”Source”>&nbsp;</P>
<P Class=”Captions”>&nbsp;</P>
</SYNC>

</BODY>
</SAMI>

Riporto ora un esempio del codice SMIL generato da MAGpie per Real Player. Come si noterà il codice è conforme a SMIL 1.0 e definisce una serie di impostazioni tra cui l’area di visualizzazione, il documento video di riferimento ed il documento RealText contenente i sottotitoli.

<?xml version="1.0" encoding="UTF-8"?>
<smil xmlns=”http://www.w3.org/TR/REC-smil”>
<head>
<meta content=”Ministro per L’Innovazione…” name=”title” />
<meta content=”Roberto Scano” name=”author” />
<meta content=”IWA/HWG” name=”copyright” />

<layout>
<root-layout width=”330? height=”295?
background-color=”black” />
<region top=”5? width=”320? height=”200? left=”5?
background-color=”black” id=”videoregion” />
<region top=”205? width=”320? height=”80? left=”5?
background-color=”black” id=”textregion” />
</layout>
</head>

<body>
<par>
<video region=”videoregion” src=”stanca.avi” />
<textstream region=”textregion” src=”stanca.it_IT.real.rt” />
</par>
</body>

</smil>

Nel caso si desiderino utilizzare le estensioni Real per SMIL 2.0, è necessario dichiararle nel documento:

<smil xmlns="http://www.w3.org/2001/SMIL20/Language"
xmlns:rn=”http://features.real.com/2001/SMIL20/Extensions”>

Per QuickTime, la versione SMIL 1.0 è leggermente diversa in quanto aggiunge un namespace proprietario di Apple.

<?xml version="1.0" encoding="UTF-8"?>
<smil xmlns:qt=”http://www.apple.com/quicktime/resources/smilextensions” xmlns=”http://www.w3.org/TR/REC-smil” qt:time-slider=”true”>
<head>
<meta content=”Ministro per L’Innovazione…” name=”title” />
<meta content=”Roberto Scano” name=”author” />
<meta content=”IWA/HWG” name=”copyright” />

<layout>
<root-layout width=”330? height=”295?
background-color=”black” />
<region top=”5? width=”320? height=”200? left=”5?
background-color=”black” id=”videoregion” />
<region top=”205? width=”320? height=”80? left=”5?
background-color=”black” id=”textregion” />
</layout>
</head>

<body>
<par>
<video region=”videoregion” src=”stanca.avi” />
<textstream region=”textregion” src=”stanca.it_IT.qt.txt” />
</par>
</body>

</smil>

Ora che abbiamo a disposizione i documenti richiesti per la pubblicazione, non resta che inserire gli oggetti all’interno della pagina web. Di seguito porterò alcuni esempi di inserimento di oggetti supportati da alcuni browser: si riscontrano parecchie problematiche nella visualizzazione dei sottotitoli nelle attuali versioni dei browser della famiglia Mozilla nonché in Safari per MAC. La maggiore problematica risulta la visualizzazione all’interno dei browser (tramite l’elemento <object>) mentre la visualizzazione diretta nei media player garantisce una maggiore rappresentazione dei testi sincronizzati.

In molte guide on-line dedicate al captioning (ovvero alla generazione dei sottotitoli per i dialoghi e dei contenuti audio equivalenti per i contenuti video) si consiglia di non inserire oggetti all’interno del browser ma di fornire all’utente un collegamento (link) al documento SAMI/SMIL in modo da consentirne l’apertura diretta.

Per i tre formati è necessario procedere come segue:

  • QuickTime. È possibile richiamare direttamente il file SMIL (ad esempio: video_quicktime.smi).
  • Real Player. L’applicazione non è in grado di avviare direttamente il file SMIL e necessita quindi di un documento .ram (o .rpm se si esegue all’interno di una pagina web (<http://service.real.com/learnnav/rfsmil2.html>) in cui inserire l’indirizzo del documento (se in locale: file://video_real.smi).
  • Windows Media Player.

È possibile avviare direttamente il video indicando un percorso nomevideo.avi?SAMI=video_sami.smi. Per Windows Media in alternativa è possibile utilizzare un file con estensione .asx il cui codice è riportato qui di seguito.

<asx version="3.0">
<entry>
<ref href=”nomevideo.wmv?SAMI=nomevideo.smi” />
</entry>
</asx>

È chiaro che il problema attuale è inviare al browser una “comunicazione” per garantire l’apertura del corretto applicativo: come possiamo informare il browser sulla tipologia di applicativo da avviare? Se un browser identifica un documento .smi, come lo avvierà? Con QuickTime, Real Player, Windows Media Player o con altra applicazione configurata dall’utente per l’apertura dei documenti .smi? Una possibilità è offerta dall’attributo “type” previsto per i collegamenti ipertestuali: tramite il valore contenuto in tale attributo si informa il browser della tipologia di contenuto (MIME) del documento di destinazione. In questo caso il browser dovrebbe identificare l’applicazione idonea alla riproduzione del contenuto multimediale, ovvero l’applicazione che l’utente ha configurato per la visualizzazione del tipo di documento MIME.

<ul>
<li><a href=”realmedia.ram”
type=”application/vnd.rn-realmedia”>Real</a></li>
<li><a href=”video_quicktime.smi”
type=”video/quicktime”>Quicktime</a></li>
<li><a href=”stanca.avi?SAMI=video_sami.smi”
type=”application/x-mplayer2?>Windows Media</a></li>
</ul>

Purtroppo però, per questa soluzione, se si utilizzano tre diversi documenti con esensione .smi (SMIL per QuickTime e Real, SAMI per Windows Media) il supporto dei browser è nullo ed avvierà il contenuto multimediale utilizzando il programma utente per cui l’ambiente operativo ha configurato l’esecuzione della tipologia di documento riconosciuta come “.smi”.

Se il committente invece richiede l’inserimento di oggetti multimediali all’interno della pagina web è bene preannunciargli che non esiste la possibilità di rendere i contenuti fruibili da diversi browser anche operativi nello stesso sistema operativo: il supporto per i sottotitoli con i tre sistemi è ottimizzato per ambiente Microsoft Windows mentre per gli altri ambienti operativi risulta ottimizzato per il formato QuickTime e Real (ambiente MAC) oppure scarsamente implementato (ambiente Linux).

Innanzitutto è da chiarire che la garanzia di apertura del corretto plugin avviene solamente in ambiente Microsoft Windows in cui l’elemento <object> richiede l’attributo CLSID: tramite questo attributo il browser identifica l’applicazione richiesta dallo sviluppatore al browser per eseguire il contenuto multimediale. La versione per altri browser, rappresentata con i commenti condizionali di IE (che consentono di riprodurre del codice se corrisponde o meno ad una determinata versione di Internet Explorer) utilizza l’attributo “type” e quindi affida la visualizzazione all’applicazione predefinita dall’utente all’interno del browser per la gestione di tale tipologia di documento. Al fine di rispettare il requisito 3, è necessario inoltre prevedere un equivalente testuale per l’oggetto e in questo caso essendo presenti dei sottotitoli è richiesta la disponibilità in formato testuale. Come abbiamo visto all’inizio dell’analisi di questo punto di controllo, con MAGpie è possibile esportare il captioning anche in formato testuale: in questo modo possiamo inserire un collegamento al fine di ottenere la trascrizione dei sottotitoli in formato testuale oppure è necessario fornire nella stessa modalità una descrizione (riassunto) dei contenuti del filmato.

Vediamo innanzitutto un codice cross-browser per Microsoft Windows Media.

<p>
<object id=”MP” width=”320? height=”240?
classid=”CLSID:6BF52A52-394A-11d3-B153-00C04F79FAA6?>
<param name=”URL” value=”stanca.wmv” />
<param name=”SAMIFileName” value=”stanca.smi” />
<param name=”captioningID” value=”cc” />
<p>Intervento del Ministro per l’Innovazione…</p>
<!–[if !IE]> <–>
<object type=”application/x-mplayer2? id=”MP2? width=”320? height=”240?>
<param name=”showcontrols” value=”-1? />
<param name=”SAMIFilename” value=”video_sami.smi” />
<param name=”src” value=”stanca.avi” />
<param name=”captioningID” value=”cc” />
<p>Intervento del Ministro per l’Innovazione…</p>
</object>
<!–> <![endif]–>
</object>
</p>
<p><a href=”trascrizione.htm”>Trascrizione dei sottotitoli</a></p>

<div id="cc">
</div>

In questo modo all’interno dell’elemento <div> con id=”cc” saranno visualizzati i sottotitoli. Windows Media Player è l’unico applicativo che consente la possibilità di utilizzare i sottotitoli all’interno di un elemento della pagina HTML e che consente quindi di poter gestire tramite fogli di stile la visualizzazione e la gestione dei caratteri. Secondo Microsoft, il controllo multimediale di Windows Media è supportato dalle versioni 4.7, 6.2 e 7.0 di Netscape Navigator, di cui le versioni 6.2 e 7.0 richiedono inoltre la Java 2 Runtime Engine (J2RE) versione 1.3.x o successiva. Da test effettuati ciò corrisponde al vero ma limitatamente alla visualizzazione del video: per quanto riguarda i sottotitoli vengono rappresentati solamente in Internet Explorer. Inoltre è da segnalare un “baco” relativo alle versioni alternative ad Internet Explorer: è necessario indicare il percorso completo del video e del documento SAMI altrimenti il plug-in non riesce ad identificarne il percorso e quindi ad eseguirne il contenuto.

Passiamo quindi ad un esempio di codice cross-browser per QuickTime.

<p>
<object id=”QT” classid=”clsid:02BF25D5-8C17-4B23-BC80-D3488ABDDC6B”
width=”320? height=”280?>
<param name=”src” value=”video_quicktime.smi” />
<param name=”autoplay” value=”false” />
<param name=”controller” value=”true” />
<p>Intervento del Ministro per l’Innovazione…</p>
<!–[if !IE]> <–>
<object id=”QT” data=”video_quicktime.smi”
type=”video/quicktime” width=”320? height=”280?>
<param name=”autoplay” value=”0? />
<param name=”controller” value=”-1? />
<p>Intervento del Ministro per l’Innovazione…</p>
</object>
<!–> <![endif]–>
</object>
</p>
<p><a href=”trascrizione.htm”>Trascrizione dei sottotitoli</a></p>

Dai test effettuati in ambiente Windows risulta che la visualizzazione dei sottotitoli internamente al video avviene sia per Microsoft Internet Explorer che per i browser della famiglia Mozilla. Con Opera, invece, se il plug-in non viene identificato è necessario installare l’apposito plugin disponibile nel sito di Apple.

Terminiamo quindi con l’esempio di applicazione del codice per Real Player. Ciò che ho maggiormente apprezzato di Real Player è la possibilità di ingrandire i caratteri del testo dei sottotitoli: ingrandendo la finestra di visualizzazione i caratteri vengono ridimensionati in modo proporzionale. In questo caso quindi consiglio la visualizzazione direttamente nel programma Real Player del filmato per aumentare la fruibilità dei testi dei sottotitoli che non risultano ridimensionabili nell’esecuzione come oggetto all’interno della pagina.

Per garantire la gestione dell’esecuzione del contenuto i lettori multimediali di Real all’interno di Internet Explorer necessitano della creazione di due oggetti:

  • un oggetto contenente il video;
  • almeno un oggetto contenente i controlli di navigazione.

<p>
<object id=”RM0?
classid=”clsid:CFCDAA03-8BE4-11cf-B84B-0020AFBBCCFA”
width=”320? height=”180?>
<param name=”src” value=”video_real.smi” />
<param name=”controls” value=”ImageWindow” />
<param name=”console” value=”Clip1? />
<param name=”autostart” value=”false” />
</object>
<br />
<object id=”RM1?
classid=”clsid:CFCDAA03-8BE4-11cf-B84B-0020AFBBCCFA”
width=”320? height=”80?>
<param name=”src” value=”video_real.smi” />
<param name=”console” value=”Clip1? />
<param name=”controls” value=”All” />
<param name=”AutoStart” value=”false” />
<p>Intervento del Ministro per l’Innovazione…</p>
</object>
<!–[if !IE]> <–>
<object id=”RM2? data=”video_real.smi”
type=”application/vnd.rn-realmedia”
width=”320? height=”80?>
<param name=”src” value=”video_real.smi” />
<param name=”console” value=”Clip1? />
<param name=”controls” value=”All” />
<param name=”AutoStart” value=”false” />
<p>Intervento del Ministro per l’Innovazione…</p>
</object>
<!–> <![endif]–>
</object>
</p>
<p><a href=”trascrizione.htm”>Trascrizione dei sottotitoli</a></p>

Esiste un quarto sistema, non molto utilizzato ad oggi per la rappresentazione di video: Macromedia Flash. In Macromedia Flash MX è disponibile l’Animation Tool: per i filmati è possibile aggiungere tracce di testo sincronizzandole nella linea temporale, mentre per i contenuti visivi è possibile inserire file audio descrittivi da eseguire su richiesta dell’utente o automaticamente, durante le pause dei sottotitoli. Un altro sistema di pubblicazione consigliato è l’inserimento diretto di documenti multimediali già forniti di titolazione: sarà quindi possibile, per esempio, importare i filmati in formato RealVideo che abbiamo prodotto nei paragrafi precedenti e Flash MX ne riconoscerà le impostazioni SMIL. Infine, per garantire la comprensione del contenuto del filmato Flash è consigliabile creare una schermata informativa da posizionare all’inizio del filmato, in modo che l’utente sappia come orientarsi all’interno del documento.

L’unica soluzione attualmente disponibile è Hi-Caption SE della HiSoftware. <http://www.hisoftware.com/hmcflash/>. Il prodotto è stato ampiamente descritto nel libro “Accessibilità: dalla teoria alla realtà” nel Capitolo 31 al quale rimando per profondimenti e tecniche di implementazione.

Figura 4.7 Interfaccia di HiCaption in Flash.

Nella lista spagnola di SIDAR.org è stata comunicata la decisione da parte della HiSoftware di rendere gratuito il suo revisore per Flash (AccRepair for Flash) e il visore Hi-Caption Viewer for Flash per contribuire ad incrementare l’accessibilità dei contenuti. Per scaricare il prodotto non è ora necessaria nessuna chiave: una volta scaricato <http://www.hisoftware.com/downloads/HSFTFlash.zip> bisognerà solo specificare i codici di licenza che si travano in un documento incluso nel pacchetto di installazione. L’azienda sta inoltre pensando di offrire in open source questo prodotto con l’appoggio di altre persone: chi desidera appoggiare questa idea può inviare un messaggio a Robert Yonaitis all’indirizzo: ryonaitis@hisoftware.com.

Alle estensioni per Flash MX/8 (le più note sono il già citato Hi-Caption e Captionate) si è aggiunta, nel marzo 2007, l’estensione CCFlash che NCAM offre in relazione a MAGpie, per la generazione di file DFXP.

Esiste naturalmente, in queste soluzioni, un forte vincolo rispetto al software di authoring per la sincronizzazione di file esterni.

Il formato Flash Video (FLV), utilizzato in tutte le piattaforme globali di self-broadcasting, ha il pregio di consentire la massima interoperabilità per gli audiovisivi accessibili diffusi sul Web, un’interoperabilità che gli altri formati audiovisivi per il Web non consentono. Se i filmati sottotitolati reperibili si contano in poche decine, e i filmati audiodescritti sono pressoché inesistenti, una delle cause è individuabile proprio nei gravi problemi di compatibilità crossbrowser e clossplatform dei vari player multimediali per il Web, nella esecuzione dei sottotitoli nei filmati inseriti nelle pagine Web.

Per ovviare a questi problemi, senza vincoli ai vendor per la creazione delle alternative accessibili, all’interno del progetto pilota www.webmultimediale.org – una risorsa dedicata alla multimedialità ideata da Roberto Ellero – è stato sviluppato da Alessio Cartocci, e viene usato in produzione dal gennaio 2007, un player multimediale basato su Flash che presenta caratteristiche di notevole interesse:

  • supporto dei formati di sottotitolazione SMIL, DFXP, SAMI, QuickTime txt e Real rt;
  • in particolare il supporto esteso di SMIL con Flash Video (primo esempio al mondo) consente di predisporre in modo assai semplice, in file esterni sincronizzati, la sottotitolazione multilingue, l’audiodescrizione multilingue e l’interpretazione in Lingua dei segni in un secondo flusso video, all’interno di una finestra ridimensionabile e spostabile per evitare sovrapposizioni col video principale;
  • supporto agli screen-reader;
  • pieno controllo da tastiera;
  • la console consente di attivare e di disattivare le alternative per l’accessibilità.

Un esempio a dimostrazione di queste caratteristiche è disponibile al seguente indirizzo:

http://www.webmultimediale.org/SC_1.2.5/

Figura 4.8 Interfaccia del Flash player di Webmultimediale.org.

La soluzione risponde alle tecniche indicate per il Success criterion 1.2.5 delle WCAG 2.0, la nuova versione delle linee guida del W3C per l’accessibilità dei contenuti del Web.

In conclusione riporto invece un codice cross-browser per la pubblicazione di contenuti Macromedia Flash conformi al requisito. Da test effettuati grazie al supporto di esperti nella lista webaccessibile il risultato ottenuto è tra i migliori ed è stato citato come esempio anche da Joe Clark in una sua raccolta degli esempi di utilizzo dell’elemento object <http://joeclark.org/access/captioning/bpoc/embed-object.html?WAI>.

<p>
<object classid=”clsid:D27CDB6E-AE6D-11cf-96B8-444553540000?
width=”550? height=”400?>
<param name=”movie” value=”demo.swf” />
<p>Descrizione del contenuto</p>
<!–[if !IE]> <–>
<object type=”application/x-shockwave-flash”
data=”demo.swf” width=”550? height=”400?>
<param name=”movie” value=”demo.swf” />
</object>
<p>Descrizione del contenuto</p>
<!–> <![endif]–>
</object>
</p>
<p><a href=”trascrizione.htm”>Trascrizione dei sottotitoli</a></p>

Verifica del requisito

Il valutatore, al fine di verificare l’applicazione del requisito dovrà utilizzare strumenti di supporto come la barra dell’accessibilità per:

  • verificare la presenza contenuti multimediali;
  • verificare la presenza di testi alternativi (requisito 3).
  • verificare la presenza sottotitoli per i dialoghi e contenuti audio equivalenti per contenuti video;
  • verificare la sincornizzazione tra il contenuto multimediale e le alternative testuali equivalenti;
  • verificare la presenza di testi descrittivi / riassunti del contenuto.

Tramite la Barra dell’accessibilità è possibile utilizzare:

Informazioni

Identifica documenti multimediali (Nuova finestra). Visualizza riferimenti ai documenti multimediali presenti nella pagina web.

L’esperto, identificati i contenuti multimediali dovrà verificare quindi la presenza dei documenti SAMI o SMIL e, ove presenti, verificarne il contenuto. Dovrà quindi verificare se il contenuto multimediale è importante per la fruibilità delle informazioni oppure se ha finalità di contorno. Nel primo caso, se i contenuti multimediali sono predisposti per l’esecuzione all’interno della pagina web è necessario verificare la conformità del codice della pagina (Requisito 1) confrontando il codice con gli esempi indicati per il punto di controllo 1.4 e controllando quindi l’effettiva sincronizzazione. In caso di apertura dei contenuti multimediali all’interno dei media player è necessario verificare l’attivazione della visualizzazione dei sottotitoli e la relativa sincronizzazione con il contenuto.

Per attivare i sottotitoli in Windows Media Player 9, nel caso non venga visualizzata la sottotitolazione, è necessario selezionare la voce di menu Play > Didascalie e sottotitoli > Attivo se disponibile. In Windows Media Player 10, invece, tale impostazione è configurabile da Strumenti – Opzioni – Protezione – Mostra didascalie locali se presenti. Per le versioni 7 e 8 di Real Player è necessario selezionare la voce di menu View > Preferences. Verrà visualizzata una finestra di dialogo che permette di eseguire alcune impostazioni. Selezionando la voce Content e nella parte inferiore della finestra sarà possibile selezionare il pulsante Accessibility. Questa operazione aprirà una nuova finestra di dialogo, nella quale è necessario selezionare le caselle di controllo Use accessibility features when available e Show captions, confermando con un clic sul pulsante OK.

Utilizzando RealONE Player è necessario selezionare la voce di menu Strumenti > Preferenze. Selezionando la categoria Contenuto, sarà possibile operare sulle “Impostazioni di accesso facilitato” e selezionare entrambe le caselle di controllo, “Usa sottotitoli supplementari quando disponibili” e “Usa audio descrittivo quando disponibile”. Da test effettuati risulta che l’audio descrittivo è disponibile solamente se si utilizza il formato Real Audio.

Figura 4.8 Impostazione delle preferenze.

Infine, utilizzando QuickTime la visualizzazione dei sottotitoli è automatica: identificando il documento SMIL, QuickTime avvierà i sottotitoli sia se eseguito all’interno di una pagina web che come programma indipendente.

Tra i tre sistemi analizzati l’unico a non supportare i contenuti audio equivalenti per le azioni video è Windows Media Player di cui però si possono invece apprezzare le caratteristiche di accessibilità dei sottotitoli.

Tutto quanto esposto riguarda contenuti di particolare importanza per la fruibilità del servizio. Nel caso invece di contenuti non importanti, è necessario verificare se sia presente o meno un riassunto del contenuto multimediale disponibile in formato testuale e che, se fornito tramite linguaggio di marcatura, dovrà rispettare i 22 requisiti web.

Al termine della verifica dei suddetti punti l’esperto potrà quindi dichiarare la conformità al requisito.