Penso che tutti possiamo concordare se affermiamo che la PA in Italia non può più permettersi di sperperare – anche su progetti Web privi di spina dorsale – milioni di euro, ed il legislatore con la legge Stanca 4/2004 ed il Codice per l’Amministrazione Digitale, vuol mettere in evidenza proprio questo aspetto, invitando – anzi obbligando – i dirigenti a spendere meglio i soldi che già hanno a disposizione. La legge Stanca forzerà qualche PA ad affidarsi a professionisti affidabili e seri e ad ottimizzare gli stanziamenti ordinari, senza spendere un euro in più? Ben venga, altro che storie, e saranno proprio gli unici utenti dei siti Web, cioè i cittadini a guadagnarci di più, anche se solo nel medio-lungo periodo! Che poi la virtualizzazione della PA italiana, con il radicale abbassamento dei documenti cartacei in circolazione, possa far risparmiare al sistema Italia cifre paragonabili all’entità della legge finanziaria del 2006, mi pare un effetto collaterale niente affatto trascurabile!
A queste condizioni la migrazione a “costo zero”, cioè senza spendere un euro in più di quanto si spende oggi, verso applicazioni Web fruibili da parte di ogni cittadino è non solo moralmente auspicabile, ma anche finanziariamente non più rinviabile; è venuta l’ora che molti dei nostri dirigenti smettano di nascondersi dietro la “non conoscenza” delle norme legislative che li riguardano direttamente come la legge 4/2004, e che imparino a spendere bene quel poco (e non sempre è poco) che hanno a disposizione, il diritto di accesso al Web di tutti i cittadini viene prima della loro ignoranza.