Secondo alcuni osservatori ed addetti ai lavori, il 16 ottobre 2003 è stata una giornata “storica”: la Camera dei Deputati ha approvato il testo relativo all’accessibilità dei siti web.

La cosa che ha colpito molti, è stata l’unanimità che si è manifestata all’atto della votazione finale, unanimità che ha conferito al progetto di legge approvato una rilevanza del tutto speciale!

E’ evidente, a questo punto, la volontà da parte dell’esecutivo di portare a termine l’iter della Legge e di approvarla definitivamente al Senato entro e non oltre la fine dell’anno 2003 (anno europeo del disabile, ed anche periodo di predidenza italiana dell’Unione Europea); tutto lascia quindi pensare che il successivo passaggio al Senato possa essere rapido e spedito.

Ma proviamo a ricapitolare, in estrema sintesi, la storia, i punti rilevanti ma anche quelli più controversi.

C’era una volta la pdl Campa-Palmieri https://webaccessibile.org/argomenti/documento.asp?DocID=213, nata con il contributo di IWA/HWG, presentata ad inizio del 2003, ed appoggiata da un gran numero di organizzazioni ed aziende dell’IT. Quasi in parallelo, preceduta dall’oramai famoso “libro bianco” https://webaccessibile.org/argomenti/argomento.asp?cat=242, spunta la proposta facente capo al Ministro Stanca https://webaccessibile.org/argomenti/documento.asp?DocID=333.

In realtà, le proposte di legge sullo stesso argomento erano nove e si decise di unificare tutte le voci, facendole convergere in un “testo unico” https://webaccessibile.org/argomenti/documento.asp?DocID=344 , sul quale discutere ed apportare modifiche. Questo testo unico, in origine, riprendeva in toto la proposta del Ministro Stanca, ma in commissione sì è riscontrata un’oggettiva apertura da parte del relatore ad accogliere suggerimenti e modifiche.

Contemporaneamente, era nata la lista pdl3486 http://itlists.org/mailman/listinfo/pdl3486  per mesi ha raccolto centinaia di commenti, di critiche, di proposte e che, in definitiva, ha rappresentato il primo vero caso italiano di “democrazia elettronica”.

Di fatto, tutti gli emendamenti e le proposte provenienti dalla lista pdl3486 http://itlists.org/mailman/listinfo/pdl3486, attraverso l’opera degli onorevoli Campa e Palmieri in Commissione, sono stati accolti, per cui il testo che è stato approvato alla Camera rappresenta un compromesso di alto profilo in cui trovano spazio le raccomandazioni del W3C, attraverso il recepimento esplicito delle direttive della Unione Europea, ma anche il coinvolgimento diretto delle associazioni di sviluppatori operanti nel campo dell’accessibilità web.

Forse la definizione di “giornata storica” è eccessiva, ma certamente abbiamo assistito ad un grande passo in avanti del Web in Italia, in attesa dell’approvazione del testo da parte del Senato; certo, l’accessibilità non si potrà mai imporre alla comunità Web solo con un intervento del Legislatore, ma iniziative forti come questa contribuiranno certamente a far nascere la cultura dell’accessibilità non solo fra i web professionals, ma anche e soprattutto fra i manager delle imprese grandi e piccole, fra i dirigenti delle Pubbliche Amministrazioni, e fra i navigatori del Web.

Di seguito, il testo definitivo approvato.