L’IFAC(58), istituto del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), nato dalla fusione
degli istituti di Ricerca sulle Onde Elettromagnetiche (IROE) e di Elettronica Quantistica (IEQ), ha una pi? che decennale esperienza di sviluppo di progetti e studi sulle tecnologia a favore delle categorie deboli, effettuati prevalentemente con il supporto e i finanziamenti dell’Unione Europea.
Una linea di ricerca dell’Istituto si ? occupata prevalentemente di attivit? di studio e analisi dei problemi dei disabili sviluppando anche software e ausili informatici a supporto di diverse disabilit? come per esempio il software per la sintesi vocale.
L’esperienza nella elaborazione numerica dei segnali ha consentito di affrontare un’attivit? nel settore della elaborazione dei segnali vocali, tesa alla realizzazione di un sistema di sintesi della voce a vocabolario illimitato per la lingua italiana, con applicazione alla interazione dei non vedenti con sorgenti di informazioni codificate (calcolatori, sistemi di automazione negli uffici, banche dati). Questa attivit? ha avuto particolare impulso ne l Progetto Finalizzato “Tecnologie bio-Mediche e Sanitarie” del CNR, nell’ambito del quale c’? stata anche la responsabilit? del sub-progetto COM (Ausili alla comunicazione). Oltre ad alcuni lavori generali sui problemi di sintesi della voce, ? stato affrontato il problema della realizzazione di sintetizzatori di voce per l’italiano a vocabolario illimitato. Una prima realizzazione hardware, che ha ricevuto dall’Universit? di Pavia e dalla Honeywell ISI il premio HUSPI, ? stata oggetto di un contratto fra CNR e TXT Software & Telematica. ? stato poi realizzato un altro prototipo di sintetizzatore in collaborazione con la Olivetti e con la SGS. Una versione di seconda generazione dello strumento, prodotto dalla Atlas Systems Italia e dalla Computerart, ? ancora usato da alcune centinaia di non vedenti. Parallelamente, ? stato sviluppato, con una iniziale collaborazione con l’ASPHI, uno “screen reader” per Dos (PARLA), che ? diventato nel tempo il pi? usato in Italia ed ha avuto anche una certa diffusione in Spagna e in America latina.
Dall’applicazione delle tecniche di sintesi della voce, l’attivit? del settore degli ausili per disabili della vista si ? poi allargata ad altri problemi, come la produzione computerizzata di testi braille e di figure in rilievo, o di stampa autonoma di spartiti musicali.
Sono state anche intraprese attivit? riguardanti i problemi di altri tipi di disabilit?, come quelle motorie e cognitive, con lo sviluppo di tecniche e strumenti di interazione alternativa con il computer, quali tastiere virtuali ed emulatori di mouse, o
di comunicazione alternativa mediante linguaggi simbolici.
Oltre ai progetti nazionali, l’istituto si ? conquistato un ruolo di rilievo anche a livello europeo, con la partecipazione, spesso in posizione di leader, in numerosi progetti dei programmi europei, quali TIDE, RACE, ACTS, a partire da una Azione Concertata su “Technology and Blindness”. Tra gli altri impegni sostenuti dall’Istituto a livello europeo, un contributo importante ? stato dato alla commissione che ha preparato il piano di lavoro dello stesso programma TIDE nel IV Programma Quadro Comunitario e a una delle commissioni per la preparazione del piano di lavoro sulle applicazioni telematiche del V Programma Quadro.
Attualmente l’Istituto ? impegnato su alcuni progetti dell’Unione Europea particolarmente significativi:
Nel progetto EU-IST PALIO, “Personalised Access to Local Informations and Services for Tourist”, l’approccio sviluppato in un precedente progetto (AVANTI) viene generalizzato all’impiego in applicazioni che utilizzano sistemi di comunicazione mobile (ad esempio i telefoni cellulari), considerando gli ulteriori problemi posti nell’introduzione dei concetti di adattabilit? ed adattivit? in sistemi con intelligenza e capacit? di interfa cciamento illimitato.
Nel progetto EU-IST InclusiveByDesign, “Social Inclusion by Proactive Design”, ? stato condotto uno studio, a livello industriale, per identificare prodotti nei quali l’uso dei concetti di progettazione universale hanno prodotto risultati interessanti anche dal punto di vista economico (tipicamente ampliandone il mercato potenziale), cercando di individuare i meccanismi attraverso i quali l’industria ? stata convinta ad adottare tali concetti.
Nella rete telematica EU-IST SEN-IST-NET, “European Network of Excellence in Information Society Technologies for Special Educational Needs”, viene analizzato il possibile impatto che la tecnologia, in particolare l’informatica e le telecomunicazioni, ha e pu? avere nel settore dell’educazione di individui svantaggiati. ? prevista la raccolta di informazioni sull’uso della tecnologia in Europa e nel mondo creando un portale attraverso il quale gli insegnanti e altri operatori del settore possano avere informazioni su cosa ? disponibile come ausilio tecnico e come gli ausili possono essere utilizzati, discutendo delle rispettive esperienze.
Il progetto EU-IST SMART, “Society Moves with Advanced Research and Technology”, si propone di portare la tecnologia a contatto con il pubblico. Prevede, infatti, una mostra itinerante, che ha l’obiettivo di presentare al pubblico problemi e soluzioni tecnologiche per la disabilit?, e seminari per una discussione sulle problematiche del ruolo della tecnologia nella societ?.
Infine ? stata promossa dall’Unione Europea una rete di Centri di Eccellenza (quello italiano ? coordinato da IFAC) EDeAN “European Design for all eAccessibility Network”. Questa struttura, pianificata nell’ambito del gruppo di lavoro europeo ESDIS/eAccessibility in attuazione del piano di azione eEurope 2002, ha lo scopo di fornire supporto conoscitivo alla creazione di un curriculum europeo sul “Design for All”, di costituire un forum per la discussione di queste tematiche e di promuovere gli scambi culturali necessari per lo sviluppo di tale approccio. La partecipazione a questa rete non comporta finanziamenti da parte dell’Unione Europea, ma pu? costituire una possibilit? molto importante per la pianificazione di attivit? future in ambito europeo.
Fino a tempi recenti la Societ? dell’Informazione ? stata normalmente vista come basata su un largo uso di calcolatori e terminali di comunicazioni. Perci? i problemi considerati sono stati principalmente l’esame delle diverse apparecchiature e delle applicazioni rese possibili da queste tecnologie, studiando, da un lato, se e come ? possibile usarle o adattarle per accedere all’informazione e comunicare con altre persone quando alcune delle abilit? date come prerequisiti non sono disponibili e, dall’altro lato, come queste tecnologie possono essere utilizzate per superare alcune delle difficolt? incontrate dalle persone disabili o anziane nella integrazione sociale (tecnologia assistiva). Tale approccio ha avuto successo in molti casi, riuscendo ad adattare la tecnologia dell’informazione e le corrispondenti apparecchiature e applicazioni, in modo da renderle disponibili a gruppi di persone disabili e anziane.
Queste tecnologie, inoltre, sono state incorporate in ausili tecnici per risolvere problemi d’integrazione.
Adesso sta emergendo un concetto pi? generale di Societ? dell’Informazione, a causa dello sviluppo della tecnologia e del modo in cui questa viene utilizzata. Dalla prospettiva tecnica, ci si riferisce alla situazione emergente come alla fusione tra le tecnologie dell’informazione e delle telecomunicazioni, tenendo conto che questa fusione non deve essere vista banalmente come la costruzione di reti di telecomunicazione che usano calcolatori, collegati a loro volta in rete. Ci? che ? realmente interessante ? che l’intelligenza, tipica dei calcolatori, comincia ad essere una funzione distribuita. Un calcolatore non ? pi? concepito come un sistema isolato che lavora su propri dati, ma come un agente intelligente in grado di cooperare con altri agenti intelligenti (hardware e software) su dati distribuiti. La comunicazione diventa parte integrante delle capacit? dei calcolatori. Inoltre calcolatori interconnessi incominciano ad essere integrati ovunque, nelle auto, nei sistemi hi- fi, negli elettrodomestici, ecc. La Societ? dell’Informazione non sar?, per?, caratterizzata semplicemente dalla diffusione di calcolatori e terminali. Sar?, invece, costituita da un ambiente davvero intelligente, dove l’accesso all’informazione, la comunicazione e il controllo saranno integrati con l’utilizzo di nuove tecnologie e paradigmi
d’interazione. E questo ? l’ambiente con cui disabili e anziani dovranno confrontarsi.
Per questa ragione recentemente, in aggiunta all’approccio classico della tecnologia assistiva basato sull’adattamento di prodotti e servizi per le persone disabili, ? stato considerato l’approccio della progettazione universale come potenzialmente pi? efficiente ed accettabile socialmente, essendo basato sul principio d’inclusione secondo il quale le necessit? di tutti i potenziali utenti sono tenute in conto nel progetto della nuova tecnologia e dei corrispondenti apparecchi e servizi.
In accordo con le definizioni adottate nelle iniziative eEurope 2002, il nuovo approccio consiste in tre strategie principali:
progetto di prodotti, servizi e applicazioni adatti per la maggior parte degli utenti senza modifiche;
progetto di prodotti facilmente adattabili ai diversi utenti (per esempio incorporando interfacce adattabili);
progetto di prodotti con interfacce standardizzate, accessibili attraverso sistemi d’interazione specializzati.
Quest’ottica appare come il riconoscimento del fatto che l’integrazione nella societ? emergente ? di un tale livello di complessit? che la Societ? dell’Informazione pu? essere resa realmente accessibile solo se ? obiettivo a lungo termine ? la tecnologia e i corrispondenti apparecchi, servizi e applicazioni sono sviluppati tenendo conto delle necessit? e delle abilit? di tutti i potenziali utenti (inclusi disabili ed anziani), con la produzione di “tecnologie senza barriere”. Comunque questa migrazione verso un approccio innovativo deve essere bilanciata, nel breve termine, dalla standardizzazione delle interfacce e dalla introduzione di mezzi per favorire l’adattabilit?, ponte con la tecnologia assistiva.
In base a queste considerazioni, per il futuro si sta lavorando su due diversi progetti di studio, per i quali l’Istituto ? alla ricerca di un supporto finanziario:
Adattamento della rete e dei servizi in funzione dell’utente. Si propone di affrontare i problemi di ricerca di base per lo sviluppo di metodi, strumenti e tecnologie che permettano l’adattamento personalizzato dei processi e delle applicazioni di rete alla
soggettivit? dell’utente individuale in termini di requisiti di usabilit?, che includono, fra l’altro, efficacia, efficienza e soddisfazione personale. L’obiettivo principale ? quindi creare ambienti di rete capaci di considerare la soggettivit? di utente fornendo
prestazioni a livello di connettivit? e di interfacciamento adeguate alle richieste individuali. Inoltre si propone di individuare tecnologie e raccomandazioni agli enti di standardizzazione e legislazione per eliminare, o almeno ridurre, le disuguaglianze fra
i diversi gruppi interagenti. Tali problematiche sono strettamente connesse ai temi dell’accessibilit? delle persone appartenenti a categorie deboli e sono propedeutiche per affrontare in modo organico i problemi del “Design For All”. Il progetto richiede
un finanziamento di 2,3 milioni di euro in tre anni.
Rete di eccellenza sulla progettazione universale e la tecnologia assistiva. La fusione tra le tecnologie dell’informazione e delle telecomunicazioni e dell’industria dei media sta facendo nascere una societ? basata sulle tecnologie dell’informazione la cui
caratteristica fondamentale ? la creazione di ambienti intelligenti con i quali i cittadini devono interagire per accedere all’informazione e comunicare. Nel caso di persone disabili ed anziane ? prevedibile che soluzioni per garantire loro l’accessibilit? a tali ambienti siano possibili con un uso bilanciato dell’approccio della progettazione universale, secondo il quale la tecnologia ? sviluppata tenendo conto delle loro esigenze e di tecnologie assistive che adattano alcuni prodotti e ne differenziano le
prestazioni. Lo studio di tale compromesso ? l’argomento di questo progetto che ? concepito essenzialmente come una proposta di rete di eccellenza europea, secondo la definizione offerta dal sesto programma quadro di ricerca comunitario. Il progetto ? gi? stato sottoposto alla Commissione Europea che ne valuter? anche il fabbisogno finanziario.
Annotazioni
58 Cfr. http://www.ifac.cnr.it/