Il Progetto Europeo Minerva (http://www.minervaeurope.org/), rete di Ministeri degli Stati Membri voluta dalla Commissione Europea, ha l’impegno formale di realizzare un piano di collaborazione a livello europeo riguardante le attività di digitalizzazione dei contenuti scientifici e culturali, promovendo la convergenza tra archivi, biblioteche e musei. E tra queste attività non potevano certo mancare le metodologie nel Web.
Nella Conferenza Europea di Minerva svoltasi a Parma il 20-21 novembre 2003, è stato presentato ufficialmente il “Manuale per la qualità dei siti Web pubblici culturali. Criteri, linee guida e raccomandazioni” (Handbook for quality in cultural web sites): http://www.minervaeurope.org/publications/qualitycriteria.htm .
Leggibile e scaricabile dal sito nella versione ufficiale, in Inglese (mentre la versione in Italiano è ancora in draft), presto verrà prodotto in Italiano e distribuito anche a stampa, e capillarmente, presso le Istituzioni Culturali italiane.
Le Istituzioni Culturali vengono qui circoscritte in otto categorie, sulle quali applicare i suggerimenti del “Manuale”: Archivi, Biblioteche, Patrimonio culturale diffuso sul territorio, Musei, Uffici di gestione e tutele, Centri di ricerca e formazione, Eventi espositivi temporanei, Progetti culturali. E per ognuna di queste categorie vengono esposti i principi ed i criteri di qualità.
Ma a Parma il Progetto Minerva ha prodotto altri documenti, tra cui la “Carta di Parma”, che riprende e rinforza i Princìpi di Lund (http://www.cordis.lu/ist/directorate_e/digicult/lund_principles.htm), e che identifica varie esigenze da soddisfare nell’ambito della digitalizzazione del patrimonio culturale. E l’obiettivo n. 2 della “Carta di Parma” recita: “Il Gruppo dei Rappresentanti Nazionali riconosce l’accessibilità come nodo fondamentale per tutti i cittadini indipendentemente dalla loro età e livello di competenza tecnica. Viene data priorità agli utenti con particolari necessità. Pertanto i requisiti dell’accessibilità nei suoi differenti aspetti sono integrati in tutte le linee guida e le raccomandazioni promosse dal Gruppo. Tali requisiti vengono sviluppati nel contesto degli standard internazionali per l’accessibilità, come per esempio le raccomandazioni prodotte dal consorzio World Wide Web e da altri organismi operanti nel settore.”
Constatiamo che nel secondo capitolo del “Manuale” si entra proprio nella materia che più ci sta a cuore, con esaustive spiegazioni di cosa sia l’accessibilità e l’usabilità nel Web, cioè la relazione con l’utenza e le sue esigenze.
Ci si richiama alle indicazioni del W3C-WAI (cosa che d’altronde aveva già fatto l’Unione Europea nelle sue ultime risoluzioni) seguendone la logica e riportandone dei brani. Vengono enunciate le definizioni di disabilità e di come i disabili usino il Web, e si indicano le WGAG 1.0 come Linee da seguire, con una breve descrizione delle stesse, dai 14 punti alle tre Priorità ed tre livelli di conformità. Nelle Appendici si può trovare poi la “Checklist of Checkpoints for Web Content Accessibility Guidelines 1.0”, come utile strumento di verifica.
Si accenna anche ai tools automatici per testare la conformità alle WCAG, ricordando però che non sono sufficienti per garantire l’accessibilità di un sito.
Sempre tra le Appendici, una corposa bibliografia (tra cui i più importanti documenti del WAI) e risorse internazionali su accessibilità e usabilità, completa le informazioni. Qui sono citati, tra gli altri, anche Webaccessibile.org ed il Progetto CABI.
Il problema dell’accessibilità del Web viene affrontato in modo serio e ponderato, con un approccio non necessariamente rivolto ai tecnici del settore, ma guardando a tutti gli operatori culturali. E a questo proposito, trattando di qualità , Il “Manuale” affronta anche il tema dell’usabilità, con l’enunciazione delle sue caratteristiche e proponendo l’uso di “pattern”, con esempi esplicativi.
I pattern sono delle soluzioni pronte per vari problemi di progettazione; non si addentrano nelle specificità tecniche ma indicano, per ogni problema ricorrente in uno specifico contesto, una soluzione, consolidata da studi e esperienze in merito. I pattern possono essere un ottimo linguaggio comune di comunicazione tra i gestori di contenuti e i tecnici.
Nelle Appendici c’è un corposo Catalogo dei Pattern, che tiene conto delle esigenze di accessibilità ed usabilità; sono molti, e spaziano nella quasi totalità dei problemi che si incontrano quando si progetta o si rivede un sito Web anche senza esserne esperti. Troviamo, ancora nelle Appendici, indicazioni sulle varie normative europee in materia di qualità, guide internazionali ed i risultati degli altri Gruppi di lavoro di Minerva.
Il “Manuale” è stato sviluppato e redatto a livello multinazionale dal Minerva Working Group 5 (http://www.minervaeurope.org/structure/workinggroups/userneeds.htm) ed è rivolto alle istituzioni culturali europee, con particolare riferimento ai piccoli istituti.
E’ un passo molto importante a livello europeo, perchè viene ribadita ancora una volta, “ad alta voce”, l’importanza delle Linee Guida del W3C, ormai universalmente riconosciute come fondamentali in materia di accessibilità. Ed è importante perchè in ogni Paese Membro il Manuale verrà tradotto nella lingua locale e messo in pratica, e forse si vedranno dei siti Web culturali (cioè dei servizi pubblici) creati pensando più ai contenuti e alla loro fruibilità che agli “effetti speciali”.
Chissà che sia la volta buona!