Le tue azioni parlano così forte
che non riesco a sentire quello che dici

Ralph Waldo Emerson

Comunicare deriva dal latino “cum” che significa “con” più “munire” che significa “legare”. Comunicare è, dunque, rendere comune, mettere qualcuno o qualcosa in comune, condividere o trasmettere pensieri, sentimenti a livello profondo ed in modo sincero, propagarsi, trasmettersi.

Il linguaggio è la facoltà di comunicare, attraverso l’impiego di segni, un certo messaggio, ed è il canale attraverso il quale viaggia il messaggio dall’emittente al ricevente. Gli uomini si servono di vari mezzi per trasmettere messaggi: attraverso l’impiego di parole, ovvero con il linguaggio verbale; oppure attraverso i segni del corpo, elementi fondamentali del linguaggio non verbale. Il linguaggio verbale, quindi, è quello costituito da suoni articolati e parole, sia nella forma fonica, sia in quella scritta; il linguaggio non verbale si esprime, invece, attraverso il movimento del corpo e tramite le espressioni facciali e parametri fondamentali (labiale, espressione…). Infatti se codificato può essere considerata lingua, ad esempio la LIS (Lingua dei segni italiana), con 4 parametri: la configurazione, ovvero la forma che prende la mano, il luogo dove viene eseguito il segno, il movimento della mano e l’orientamento che il palmo della mano prenderà durante l’esecuzione del segno. Nel 1972 lo psicologo Albert Mehrabian ha condotto uno studio in cui ha valutato il peso di alcuni elementi sulla comunicazione verbale: è emerso che l’aspetto vocale, che consiste nel volume, nel tono e nel ritmo, pesa il 38% sulla comunicazione verbale e l’aspetto verbale, ovvero le parole, soltanto il 7%, a differenza dei movimenti del corpo, specialmente delle espressioni facciali, che hanno una valenza del 55% nell’intera struttura comunicativa. Quindi, la comunicazione non verbale (la posizione del corpo, i segni, i gesti e l’espressione facciale) e quella paraverbale, composta dal tono della voce, dal ritmo e dalla velocità in relazione al messaggio, hanno una grande importanza e influenzano in maniera consistente il messaggio che si vuole comunicare.

I sistemi che contraddistinguono la comunicazione non verbale sono quattro. In primo luogo, abbiamo il sistema paralinguistico-paraverbale: questa branca della comunicazione si occupa dei suoni emessi al di là del contenuto espresso. L’attenzione è posta sugli elementi fondamentali nell’analisi della nostra voce, quali il tono, la frequenza, il ritmo, il volume e, di fondamentale importanza, il silenzio. Il tono di voce viene influenzato da fattori fisiologici (l’età e la costituzione fisica), e dal contesto.  Il tono muta sempre, anche in base al grado sociale; difatti è dimostrato che chi è in posizione sociale più elevata solitamente utilizza un tono grave. Per quanto riguarda la frequenza, anche questa è influenzata dal contesto, e solitamente chi è in posizione sociale inferiore, in un dato ambiente, tende ad assumere una frequenza più lenta quando si rapporta con chi ha un grado superiore al suo.

Elementi della comunicazione

Abbiamo, poi, il sistema cinestesico, di cui fanno parte i movimenti motori volontari e non: l’espressività del corpo, la mimica facciale, la postura assunta dal corpo, la gestualità delle mani. Importante è anche il contatto visivo, che ha molteplici interpretazioni a seconda del contesto: gli occhi possono comunicare una moltitudine di significati, quali sfida, disagio, interesse. Le espressioni facciali non sempre sono sotto il nostro controllo, e possono variare a seconda delle nostre emozioni, dei nostri sentimenti. In altri casi, invece, siamo abili a celare differenti tipi di emozioni dietro ad un sorriso. La mimica facciale che è soggetta ad azioni volontarie quali: aggrottare la fronte, storcere la bocca; e involontarie, quali ad esempio l’arrossire o i tic nervosi.

Vi è poi la gestualità che può sostituire o rafforzare un concetto espresso verbalmente, e che è sottoposta al contesto socioculturale; essa può anche essere di barriera alla comprensione, in quanto varia da cultura a cultura. La postura indica la posizione che un individuo acquisisce nello spazio, l’atteggiamento corporeo che deriva dal modo di essere di una persona: è un importante mezzo di comunicazione tra uomo e ambiente, ma anche nelle relazioni interpersonali.

  Si ha quindi ilsistema prossemico, “Prossemica” termine coniato dall’ antropologo americano Edward T.Hall, e cioè quella disciplina semiologica che studia i gesti, il comportamento, lo spazio e le distanze all’interno di una comunicazione, sia verbale che non verbale.

La prossemica si divide in quattro zone:

  1. La zona intima, che va da 0 a 50 centimetri, ed è la sfera nella quale entrano il partner e i famigliari stretti; se qualcun altro entra in questa zona, senza il nostro consenso, ci sentiamo a disagio, come per esempio potrebbe succedere sull’autobus o in un ascensore affollato.
  2. La zona personale, che va da 50 centimetri ad 1 metro: in questa zona si possono svolgere comunicazioni informali e sono ammessi familiari meno stretti, colleghi e amici.
  3. La zona sociale, che va da 1 metro a 3 o 4 metri: questa è la zona nella quale abbiamo a che fare con persone poco conosciute o anche sconosciute.
  4. La zona pubblica, che va oltre i 4 metri ed è la zona delle occasioni ufficiali come una conferenza o una lezione universitaria.
Prossemica: le quattro zone

Infine, abbiamo il sistema aptico, che definisce il grado di intimità tra le persone, il loro contatto fisico. Ha un ruolo estremamente importante e delicato specie nei rapporti interculturali. L’aptica fa riferimento ai comportamenti che prevedono un contatto fisico e che esprimono un messaggio ben preciso, ad esempio la stretta di mano, pacche sulle spalle e baci con funzione di saluto o abbracci.

Emerge così l’importanza e l’attualità della “prossemica” in quanto studio della dimensione nascosta della percezione mentale dello spazio, traslata nel contesto virtuale, luogo di comunicazione sempre più utilizzato. Internet ci consente di annullare le distanze fisiche e mentali, scomponendo le componenti prossemiche e creando nuovi valori di esperienza.

Ma l’esperienza dell’utente è uguale per tutti?

Possiamo comparare il linguaggio verbale, testuale e non verbale con il linguaggio del web? Esistono nel web unità minime di significato come ad esempio i fonemi (unità più piccole di suono dotati di valore distintivo, capaci cioè, d’individuare significati diversi alternandosi con altre unità di suono, acquistano senso in combinazione), nella lingua italiana e i cinemi?

Per il regista Pasolini i cinemi hanno nel cinema la stessa funzione di unità minima dei fonemi nella lingua italiana, sono oggetti reali che compongono un’inquadratura, l’unità minima del discorso filmico, e la loro coordinazione ne determina il significato.

Sappiamo bene che la struttura del web è customizzata secondo precise regole di programmazione e che gli elementi dell’interfaccia, assumono per antonomasia al linguaggio, un ruolo fondamentale dotato di significato. Un pulsante, un campo, un link, una pop up che ci avvisa che l’operazione effettuata è andata a buon fine, metaforicamente parlando, sono le parole che ci guidano durante l’esperienza desiderata. Ma le parole non bastano, servono le strutture semantiche, i periodi dotati di titolo, corpo e introduzione, serve il ritmo. L’alternanza e la rottura della routine producono significati ed emozioni, dice il Professor J.Maeda nel suo libro Le leggi della semplicità “La migliore approssimazione della soluzione, dal mio punto di vista, è quella del concetto di ritmo, basata sulla modulazione delle differenze”.

Chi non può godere della musicalità della lingua, espressa in testo o in suono, come può godere di un’esperienza efficace?

La modalità di navigazione dell’utente sordo non si differenzia dalla usuale navigazione dell’utente udente.

L’approccio della persona sorda verte principalmente sull’aspetto strutturale ad impatto visivo, in termini di gerarchia delle informazioni e di elementi dinamici nella pagina.

La sovrapposizione degli elementi del web e l’errata struttura sintattica delle sezioni di sequenza semantica dei componenti risultano al sordo un grave ostacolo. La competenza dell’italiano verbale o scritto da parte dei sordi dipende da tanti fattori quali ad esempio in elenco:

  • Grado di sordità;
  • Età di insorgenza del deficit;
  • Rieducazione, formazione e predisposizione personale alle metodologie di educazione (oralismo, bilinguismo, metodi bimodale…),supporto del logopedista;
  • Qualità delle protesi o impianto cocleare e stimoli familiari alla comunicazione.

La metodologia di educazione a cui è sottoposto il sordo può variare in riferimento alla singola esperienza dello stesso e inficiare sui risultati di analisi dell’esperienza di navigazione del web.

Design armonico

Il design e il linguaggio del corpo hanno molte sfumature in comune, che li rendono più simili di quanto si possa credere.

Perseguendo un ragionamento di tipo associativo e metaforico, possiamo dire che nel mondo virtuale la comunicazione non verbale, usata correttamente in pochi siti “pensati per tutti”, può assumere un ruolo simile al tono della voce, il contatto visivo ed la gestualità  l’interattività degli elementi dell’interfaccia (selezione e scelta di valori come le checkbox o i radio button), lo spelling del nostro alfabeto, così come nella LIS lingua dei segni italiana, si traduce nella dattilologia, può accentarsi nel singolo fonema dotato di significato come ad esempio il tag <a> nell’HTML che codifica l’elemento “link”. Anche uno spazio bianco, come il silenzio, ha valore distintivo nel web, respiro di pausa tra un argomento ed un altro.

Un sito che utilizza in modo corretto la comunicazione non verbale ha come principio cardine e obiettivo focale l’impegno di rispondere alle necessità degli utenti, andando loro incontro e facilitando in tutti i modi possibili la consultazione e la ricerca di informazioni.

La manualità del corpo è capace di sintetizzare il pensiero nel disegno, nel segno del percorso nella scrittura, così come nei gesti che caratterizzano il movimento. I recettori della mano sono delle antenne che ci consentono di sincronizzarci alla sensibilità scaturita dalla realtà delle cose della natura circostante. Come può il web tradurre tale concetto in una sola parola?

Con l’essenziale, comunicando le informazioni essenziali e andando ad aggiungere dettagli, sfumature in grado di dare colore.  Il risultato sarà un sito semplice ed intuitivo, che non confonderà gli utenti.

Si elencano alcuni suggerimenti al fine di consentire una funzionale esperienza di navigazione, non esclusivamente dedicata alla persona sorda ma per tutti.

  • Ridurre il rumore visivo presente sul web
  • Importanza e necessità di utilizzare template strutturati con sequenza significativa adeguata
  • Importanza, supporto che le immagini danno al significato dei contenuti
  • Uso del colore

Rumore visivo del web

Il sovraccarico di elementi dell’interfaccia dinamici e con eccessiva variazione cromatica comporta la dispersione di energia comunicativa e consequenziale perdita dell’informazione, generando Rumore visivo.

Il rumore può essere fisico in riferimento al canale di comunicazione e semantico correlato al significato, può investire tutti gli elementi dell’atto comunicativo: Codice, emittente, ricevente, messaggio, feedback.

Spesso nel marketing per aumentare le conversioni di vendita di un determinato prodotto in offerta sul sito, si tende a bombardare l’utente con molte informazioni di tipo sonore (alert, video preregistrati che partono in automatico, ecc..) e visive (lampeggiamenti, menu con carosello in movimento, video, immagini decorative ecc..) oppure anche strutture di template non ordinate possono generare stonature, catapultando l’utente al centro di una folla impazzita e generando stress.

Donna in confusione in mezzo alla folla
  • Rispettare il contrasto cromatico;
  • Rispettare l’adeguato tempo di navigazione in proporzione alla consistenza dei contenuti;
  • Non utilizzare elementi che lampeggiano più di tre volte;  
  • Utilizzare template ordinati (introduzione, svolgimento e conclusione) per consentire all’utente di eseguire una navigazione coerente non modificando il posizionamento delle interfaccia a contesto differente (pulsante avanti posizionato a destra della pagina in tutte le sezioni afferenti al sito, l’inversione di posizione genera confusione);
  • Utilizzare un linguaggio semplice e alternare frasi lunghe a frasi brevi, anche di una sola parola, possono rendere la lettura molto più interessante e ridurre lo sforzo cognitivo.

Sequenza significativa

La sequenza significativa

Come esplicitato precedentemente il rumore può essere scaturito a causa del disordine non logico e semantico delle informazioni proposte in una landing page o all’interno di un form da compilare. La sequenza con cui è presentato il contenuto influisce sulla percezione del suo significato, infatti non avvieremo mai una call to action senza aver letto tutte le informazioni o eseguito una scelta, inserito valore in un campo. Anche le persone che si affidano a tecnologie assistive, come ad esempio gli screen reader, durante la lettura dei contenuti ad alta voce. Il significato risulterà evidente e compatibile al contenuto rappresentato in forma scritta se la sequenza risulta corretta.

La sintassi della lingua italiana impone l’ordine SVO (soggetto-verbo-oggetto) lasciando libera posizione agli avverbi di tempo, in lingua dei segni italiana ad esempio la struttura sintattica degli elementi assume posizione differente in quanto la persona sorda “ragiona per immagine” pertanto procede percependo l’oggetto più grande in primis. Così avremo una struttura comunicativa “tempo – luogo – soggetto – oggetto – verbo”).

Immagini e/o icone in soccorso

In un contesto comunicativo sensorialmente variegato l’icona a semaforo, ad esempio, accompagnata dal testo esplicativo in tale ordine, seppur delicata particolarità, offre prevedibilità all’utente e rafforza il significato del testo.  Il linguaggio visivo deve essere coerente con i contenuti veicolati dal linguaggio scritto e quindi occorre concordanza tra il messaggio veicolato dal linguaggio visivo e quello veicolato dal messaggio scritto (con il verde del semaforo noi possiamo passare). 

Gli utenti non vedenti (che usano un lettore di schermo) traggono vantaggio quando le informazioni trasmesse attraverso il colore sono disponibili anche nel testo (comprese le alternative testuali per le immagini che usano il colore per trasmettere informazioni). Invece le persone sorde focalizzano in primis l’immagine e basta loro così leggere anche soltanto una parola del testo per comprendere immediatamente il significato e memorizzarlo. Le persone con paralisi cerebrale, ictus, trauma cranico, malattie dei motoneuroni o difficoltà di apprendimento a volte preferiscono le immagini per la comunicazione. Possono utilizzare la tecnologia di assistenza che aggiunge icone ai campi di input per comunicare visivamente lo scopo dei campi.

Esempio di icone a supporto dell’informazione

Le alternative di testo possono aiutare alcune persone che hanno difficoltà a comprendere il significato di fotografie, disegni e altre immagini (ad es. Disegni al tratto, disegni grafici, dipinti, rappresentazioni tridimensionali).

Le persone sorde, con problemi di udito o che hanno difficoltà a comprendere le informazioni audio per qualsiasi motivo possono leggere la presentazione di testo.

Occorre rispettare i criteri di multisensorialità esprimendo il messaggio e il contenuto almeno su due canali sensoriali differenti ((ad esempio audio e testo per descrivere lo scenario o come sottotitolo).

Garantire soprattutto i sottotitoli per qualsiasi video preregistrato e renderli fedeli alle parole pronunciate.

Uso del colore

Fiore colorato

Gli utenti devono essere in grado di percepire le informazioni presentate, P.1 Percepibile delle WCAG2.1.

Spesso i rapporti di contrasto cromatico non vengono rispettati sia su presentazioni visive sia su pagine web.

Di seguito la guida del consorzio W3C recepita dai requisiti tecnici delle WCAG2.1 afferente ai rapporti di contrasto.

Tipo di contenutoRapporto minimo (rating AA)Rapporto avanzato (valutazione AAA)
Corpo del testo4.5: 107:01
Testo su larga scala (120-150% più grande del corpo del testo)03:014.5: 1
Componenti attivi dell’interfaccia utente e oggetti grafici come icone e grafici03:01Non definito

La percezione del colore degli elementi dovrebbe essere adeguata e consona all’azione che esso suggerisce. Ad esempio un pulsante di avanzamento che ci invita a proseguire “AVANTI” non avrà un colore ROSSO, più adeguato ad un alert di errore, bensì il BLU o il VERDE ad esempio associabili a sensazioni di serenità, concretezza ed empatia.  

Infine per soddisfare i criteri di successo delle WCAG2.1 si specifica che il colore non sia utilizzato come unico mezzo visivo per trasmettere informazioni, indicare un’azione, stimolare una risposta o distinguere un elemento visivo.

Per ulteriori approfondimenti: Documento ufficiale WCAG 2.1: https://www.w3.org/TR/WCAG21/.

Conclusioni

Per concludere propongo il prodotto audiovisivo “Eterno”, interpretazione della poesia “Eterno” di G.Ungaretti, realizzato nel 2012 grazie alla collaborazione del Professor esperto di comunicazione sociale Luca Caricato in occasione del Workshop sul linguaggio poetico tradotto in LIS organizzato dall’ente Apofil di Potenza. “Tale interpretazione, frutto di una ricerca personale cghe nel tempo si è rilevata sempre meno personale in quanto stimolo per chi non può godere della musicalità del suono perché viaggia sulle frequenze di altre note. Esiste un mondo cromatico che danza con quello musicale e noi, forgiati dall’irrefutabile segno dell’essenziale, nell’umiltà della ricerca e nello studio, lo condividiamo.”