Riportiamo una sintesi degli interventi del panel 2 dell’evento “La Legge Stanca 20 anni dopo” moderato Antonio Palmieri (Presidente Fondazione Pensiero Solido).

Di seguito il video degli interventi del secondo panel.

Alessandra Locatelli (Ministro per le disabilità)

A vent’anni dalla ‘Legge Stanca’, che ha favorito l’accessibilità digitale dei siti internet della Pubblica Amministrazione, ribadiamo che l’accessibilità digitale è fondamentale per permettere a tutti di utilizzare gli strumenti tecnologici e digitali.

Ma ancora molto c’è da fare per consentire a tutti di informarsi, comunicare e usufruire di servizi e strumenti innovativi. Dobbiamo a tutti i livelli istituzionali, del mondo privato e del terzo settore unire le energie, valorizzare le persone e investire sulle competenze di tutti anche attraverso la progettazione, l’accessibilità e la fruibilità universale. Lo diremo anche al G7 per le disabilità che faremo in ottobre ad Assisi.

Paolo Zangrillo (Ministro della Pubblica amministrazione)

L’accessibilità è un diritto prima ancora che digitale costituzionale, garantito dall’art. 3 della nostra Costituzione. Per questo è giusto rimarcare il merito di essere arrivati primi in Europa con la legge sull’accessibilità digitale, ma ora bisogna portare a compimento il lavoro iniziato vent’anni fa.

Alessio Butti (Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’innovazione tecnologica)

Occorre affermare compiutamente la cultura dell’accessibilità by design e by default. La legge Stanca è stata un inizio lungimirante, ma l’accessibilità è un obiettivo da raggiungere. Per raggiungerlo occorre vegliare e sorvegliare sulla applicazione delle leggi, e noi siamo al lavoro con AgID per farlo, e affermare la cultura dell’accessibilità, a partire dall’avere un’unica identità digitale, che semplifichi il rapporto con le pubbliche amministrazioni.

Giusy Versace (Senatrice e coordinatrice Intergruppo Parlamentare disabilità)

Come senatrice e come coordinatrice dell’intergruppo parlamentare per la disabilità sono a completa disposizione per continuare il lavoro per realizzare concretamente l’accessibilità digitale, a partire dall’accesso agli atti parlamentari. Dobbiamo portare a compimento i principi affermati dalla legge Stanca.

Lucio Stanca (già Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale)

Sono orgoglioso del lavoro fatto nel mio servizio di manager prestato alla politica. La cultura dell’accessibilità l’ho imparata in IBM e l’ho portata nel mio lavoro da ministro. Questa cultura mi ha consentito di cogliere al volo l’importanza della proposta di legge Campa-Palmieri e di fare un lavoro di cesello che ha portato ad approvare all’unanimità la legge, evento rarissimo durante i governi Berlusconi. Ora bisogna portare a compimento il lavoro iniziato, nel pubblico e nel privato, aziende e terzo settore.

Roberto Scano (Presidente IWA – AccessibleEU, Commissione UNINFO UNI/CT 531 eAccessibility)

La trasversalità politica del tema dell’accessibilità digitale è un dato di fatto. Se possiamo farla sotto l’aspetto tecnico e l’abbiamo dimostrato nel panel 1, se c’è la volontà politica si può fare. Tutti aspettano il 2025 ma gli obblighi di accessibilità, di non discriminazione, esistono già per tutti con dlgs. 216/2003 nel mondo del lavoro e legge 67/2006 per tutti gli altri ambiti. Ad oggi mi trovo da solo nei tavoli internazionali a portare avanti il tema e auspico che ai tavoli nazionali UNI (nello specifico la CT 531) oltre al MIMIT arrivino anche il Dipartimento Trasformazione Digitale, AgID e Ministero Disabilità in quanto è nei tavoli normativi che si crea la parte tecnica e la parte politica ha il compito di recepirle e soprattutto di monitorare e vigilare, attività quest’ultima che ad oggi è poco percepita in ambito nazionale. Un richiamo però anche agli utenti: se non segnalate, le PA e le aziende potrebbero non sapere di avere problemi e quindi non attuano azioni. Per le PA il MEPA dovrebbe definire un obbligo di pubblicazione di una autodichiarazione di conformità ai fornitori, in modo da consentire alle PA di scegliere il prodotto più accessibile.

Video degli interventi del panel 2