Il cosiddetto “divario digitale” definisce la presenza di una sostanziale disparità all’interno della nostra società tra chi ha e chi non ha accesso all’informazione. Il danno risultante da questa ineguaglianza è grande sia per quanti sono vittime di questa esclusione, sia per la società nella sua interezza. Aldilà di problemi più ampi quali il bisogno economico, l’istruzione e la difficoltà di reperire gli strumenti adatti, un problema fondamentale è che non esiste abbastanza consapevolezza, forse all’interno delle stesse categorie deboli, che molta dell’informazione che per il resto della popolazione è scontata, non è messa a disposizione e disseminata in maniera accessibile o usabile da chi è affetto da disabilità fisica, sensoriale, cognitiva o è solo anziano. Sebbene le tecnologie dell’informazione abbiano creato nuove e straordinarie opportunità per molti, hanno eretto nuove barriere di accesso per altri. Queste limitazioni sono spesso inutili poiché nella maggior parte dei casi la tecnologia ha in sé la risposta e può essere adattata con un minimo sforzo dell’industria, del commercio e della Pubblica Amministrazione.