L’Unione Europea ha, da sempre, evidenziato insieme ai vantaggi di una società basata sulle tecnologie dell’informazione le barriere che lo sviluppo informatico e di Internet possono creare per la crescita democratica dell’intera popolazione e, in particolare, di alcuni gruppi con specifiche esigenze.
Le misure adottate a livello europeo per migliorare la e-accessibilità vanno ad agire su diversi aspetti: diritti umani, inclusione sociale, supporto alla R&S e azioni di standardizzazione.
Dal punto di vista dei diritti umani, la e-accessibilità è una delle misure e delle iniziative intraprese nei confronti dei disabili. Tra queste: la Direttiva del Consiglio europeo 200/78/EC del 27 novembre 2000; la designazione del 2003 come l’Anno delle persone disabili – Decisione del Consiglio europeo 2001/903/EC 3 dicembre 2001; la Comunicazione “Verso un’Europa senza barriere per i disabili” – COM(2000) 284 12/05/2000.
Per quanto riguarda l’inclusione sociale e in particolare in relazione all’ICT, la Commissione ha introdotto il termine “e- inclusione” (eInclusion); il documento di riferimento è “eInclusion – The Information Society’s Potential for Social Inclusion in Europe”(28).
Circa il supporto alla R&S, la e-accessibilità è oggetto di numerosi programmi di ricerca: TIDE, Quarto, Quinto e Sesto Programma Quadro per la Ricerca, programma tematico IST (Information Society Technologies), in particolare Azione 1: “Sistemi e servizi per il cittadino ” e, nello specifico, l’area 1.2: “Individui con bisogni speciali, inclusi disabili e anziani”(29).
La definizione di politiche specifiche per l’inclusione delle categorie più deboli e svantaggiate si è dunque articolata in numerose azioni e in alcuni piani di azione mirati. Di seguito si ripercorrono i passi più significativi.
eEurope 2002: una Società dell’Informazione per tutti
Il Piano di azione “eEurope 2002: una Società dell’Informazione per tutti”, lanciato in occasione del Consiglio europeo straordinario di Lisbona(30) del 23-24 marzo 2000, è stato ispirato dalla sempre più diffusa consapevolezza che l’applicazione delle tecnologie digitali è divenuta il fattore chiave per la crescita e l’occupazione(31).
Tra i principali obiettivi di “eEurope 2002″ ricordiamo:
fare in modo che ciascun cittadino, ciascuna abitazione, scuola, impresa e amministrazione entri nell’era digitale e disponga di un collegamento on-line;
creare in Europa una padronanza degli strumenti dell’era digitale, con il sostegno di una cultura imprenditoriale pronta a finanziare e a sviluppare nuove idee;
garantire che l’intero processo non crei emarginazione, ma rafforzi la fiducia dei consumatori e potenzi la coesione sociale.
Per conseguire questi obiettivi, tra le dieci Azioni prioritarie, realizzate grazie all’impegno congiunto della Commissione, degli Stati membri, delle imprese e dei cittadini europei, viene definita la “eparticipation” per i disabili: fare in modo che lo sviluppo della Società dell’Informazione tenga interamente conto delle loro necessità .
Nell’Unione Europea ci sono 37 milioni di persone disabili e il numero dei cittadini anziani è in continuo aumento. Per queste ragioni garantire il massimo livello di accessibilità alle tecnologie dell’informazione e la compatibilità di queste ultime con le tecnologie ausiliarie è un elemento fondamentale della Società dell’Informazione così come concepita a livello europeo. Questa e-partecipazione si realizza però solo attraverso le seguenti modalità:
riesaminare la legislazione sulla Società dell’Informazione e le norme in materia di accessibilità;
tenere conto delle esigenze dei disabili per quanto riguarda l’approvvigionamento di prodotti e servizi di comunicazione e informazione;
rendere accessibili ai disabili la struttura e il contenuto di tutti i siti web pubblici;
creare centri di eccellenza in ciascuno Stato membro, per sviluppare un corso di studi europeo di “progettazione per tutti”.
La Commissione ha inoltre invitato le Istituzioni europee e gli Stati membri ad adottare gli orientamenti dell’iniziativa denominata Web Accessibility Initiative (WAI), rendendo accessibili ai disabili la struttura e il contenuto di tutti i siti Web pubblici(32).
Questi protocolli contengono direttive chiare in materia di accessibilità e definiscono gli standard minimi che tutti i siti, soprattutto quelli della Pubblica Amministrazione, dovrebbero rispettare per assicurare a tutti i “navigatori” di poter ottenere le stesse informazioni. Per questa ragione la Commissione Europea, e anche altre Istituzioni dell’Unione, sono tornate diverse volte su questo aspetto, ribadendo l’invito al rispetto delle direttive WAI. Si è infine ritenuto opportuno incoraggiare partenariati pubblico/privati per garantire una diffusa accessibilità di Internet.
eEurope 2002: accessibilità e contenuto dei siti Internet delle PA
Il 25 settembre 2001 la Commissione ha adottato una comunicazione intitolata “eEurope 2002: accessibilità e contenuto dei siti Internet delle Amministrazioni Pubbliche”(33).
Questo documento è presentato “conformemente al piano d’azione ‘eEurope 2002’, concepito per accelerare la transizione dell’Europa alla Società dell’Informazione e ridurre le disparità tra gli Stati membri, nell’obiettivo di creare una Società dell’Informazione per tutti i cittadini dell’Unione Europea e le imprese (in particolare le PMI), affinché possano beneficiare delle tecnologie dell’informazione e di Internet, contribuendo così alla crescita economica, al miglioramento della qualità della vita ed alla creazione di posti di lavoro.
La Commissione presenta in questa comunicazione raccomandazioni del W3C/WAI, formulate con la collaborazione di industriali, di ricercatori, di pubblici poteri e di organizzazioni che rappresentano i disabili, intese ad eliminare gli ostacoli all’accesso e ad assicurarsi che le tecnologie e i sistemi di informazione web del futuro non generino ulteriori nuove difficoltà per i disabili. La Commissione propone di concepire in modo più accessibile i siti web del settore pubblico degli Stati membri e delle istituzioni europee, e prevede piani e meccanismi di attuazione nell’Unione Europea che comprendano il seguito dei progressi realizzati negli Stati membri.”
A seguito di questa comunicazione, nel marzo 2002, il Consiglio europeo ha adottato una risoluzione(34) relativa alla comunicazione “eEurope: accessibilità del pubblico ai siti web e al loro contenuto”, in cui viene sottolineata la necessità di intensificare gli sforzi intesi ad accelerare l’accessibilità della rete e dei suoi contenuti e di misurare i progressi. Il documento incoraggia gli Stati membri a mettere in atto misure specifiche, corredate da risorse sufficienti, per raggiungere l’obiettivo, sotteso al piano di azione eEurope 2002, di accessibilità dei siti web pubblici. Il Consiglio invita inoltre gli Stati membri e la Commissione a partecipare attivamente all’anno europeo dei disabili nel 2003, a migliorare l’accessibilità del Web, a favorire la sensibilizzazione e la formazione e a mantenere un dialogo permanente con le organizzazioni che rappresentano i disabili e le persone anziane.
Consiglio di Lussemburgo – 8 ottobre 2001
Un’altra tappa fondamentale nella definizione della “e-partecipazione” è il Consiglio di Lussemburgo dell’8 ottobre 2001 (35) ; che invita gli Stati membri a sfruttare il potenziale della società basata sulle tecnologie dell’informazione a favore delle persone svantaggiate, agevolando contenuti e servizi appropriati on- line, accessibili per gli utenti, compresi i disabili e le persone con esigenze specifiche. Inoltre gli Stati sono invitati a sopprimere gli ostacoli nella società basata sulle tecnologie dell’informazione, sensibilizzando le persone timorose della tecnologia, compresi gli anziani e i gruppi a rischio di esclusione digitale.
eEurope 2005: una Società dell’Informazione per tutti
Importante nel progresso della comunità europea verso l’informatizzazione è il piano d’azione per il Consiglio europeo di Siviglia 21 e 22 giugno 2002(36), “che mira a creare un contesto favorevole agli investimenti privati e alla creazione di nuovi posti di lavoro, accrescere la produttività, modernizzare i servizi pubblici e garantire a tutti i cittadini la possibilità di partecipare alla Società dell’Informazione globale.
eEurope 2005 intende pertanto promuovere servizi, applicazioni e contenuti sicuri basati su un’infrastruttura a banda larga ampiamente disponibile“.
Nel documento c’è una sezione che interviene sul tema dell’accessibilità dei siti per i disabili.
“Il miglioramento dell’accessibilità dei siti pubblici per le persone disabili era uno degli obiettivi di eEurope 2002. Il Consiglio ha adottato, nell’ottobre 2001, una risoluzione sulla e-partecipazione e, nel marzo 2002, una seconda risoluzione in cui esorta gli Stati membri ad accelerare l’attuazione dell’iniziativa per l’accessibilità del Web (Web Accessibility Initiative – WAI)”(37).
eAccessibility for people with disabilities – Risoluzione del Consiglio
Il Consiglio dell’Unione Europea ha pubblicato nel dicembre del 2002 la Risoluzione “eAccessibility for people with disabilities“(38), che, partendo dai principali documenti del Parlamento, del Consiglio e della Commissione europea, invita gli Stati membri e la Commissione stessa a continuare nella loro azione volta all’abbattimento delle barriere d’accesso alla società basata sulle tecnologie dell’informazione per le categorie deboli. La risoluzione raccomanda:
la promozione di campagne di informazione, di programmi e progetti tecnologici;
l’adozione delle linee guida WAI, soprattutto nei siti web della pubblica amministrazione.
Il Consiglio ha inoltre proposto alcune misure interessanti, come quella di attribuire un contrassegno di “eAccessibility” a quei prodotti e a quei servizi che rispettano gli standard di accessibilità e di utilizzare l’acquisto e la fornitura di beni e servizi da parte della Pubblica amministrazione come strumento di pressione sui fornitori perché offrano merci e servizi più accessibili. È importante sottolineare che l’acquisizione di beni e servizi (public procurement) rappresenta un mezzo estremamente importante per assicurare la e-accessibilità. Considerato che la spesa pubblica in Europa ammonta a 1.300 miliardi di euro (più del 15% del PIL dell’Unione Europea)(39), la Pubblica Amministrazione locale e centrale potrebbe di fatto rappresentare uno dei maggiori fattori di spinta nella promozione del design accessibile.
La risoluzione invita anche a migliorare l’idoneità al lavoro delle persone con disabilità con appositi programmi professionali, che sfruttino a pieno le potenzialità dell’informatica.
Il 12 febbraio 2003 è stato inoltre istituito un Gruppo di lavoro sulla disabilità all’interno del Comitato Comunicazioni per coadiuvare la Commissione nell’implementazione del nuovo quadro regolatorio per le reti ed i servizi di comunicazione elettronica. Il Gruppo di lavoro sarà attivo per tutto il 2003 Anno europeo dei disabili, con l’obiettivo di avviare un’opera di sensibilizzazione rispetto alle difficoltà incontrate dai disabili nell’accesso ai servizi, di promuovere scambio di informazioni e buone prassi tra gli Stati membri e di incoraggiare gli operatori e le aziende manifatturiere a produrre soluzioni volte a facilitare l’accesso degli utenti disabili ai servizi di comunicazione elettronica(40).
Annotazioni
28 Cfr. http://europa.eu.int/comm/employment_social/soc-dial/info_soc/esdis/eincl_en.pdf; SEC(2001)1428 del 18.09.2001.
29 Cfr. http://www.cordis.lu/en/home.html
30 Cfr. http://europa.eu.int/information_society/eEurope/index_en.htm
32 Cfr. http://www.w3.org/tr/wai-Webcontent
34 Risoluzione 7087/02 del 20 marzo 2002 su: “The eEurope Action Plan 2002: Accessibility of Public Websites and their Content”.
35 Consiglio dell’8 ottobre 2001 a Lussemburgo “e-Partecipazione” – Sfruttare le possibilità offerte dalla Società dell’Informazione ai fini dell’inclusione sociale”, (GU 2001/C 292/02).
Cfr. http://europa.eu.int/eur-lex/pri/it/oj/dat/2001/c_292/c_29220011018it00060008.pdf
36 eEurope 2005: una Società dell’Informazione per tutti – Piano d’azione per presentare per il Consiglio europeo di Siviglia, 21 e 22 giugno.
Cfr. http://europa.eu.int/information_society/eEurope/news_library/eEurope2005/index_en.htm
37 Cfr. http://www.w3.org/TR/WCAG10/
38 Cfr. http://europa.eu.int/comm/employment_social/knowledge_society/res_eacc_en.pdf<7a/>
39 Vedi Commission Staff Working Paper, “Delivering eAccessibility – Improving disabled people’s access to the Knowledge Based Society”, SEC(2002) 1039, p. 5.
40 Cfr. http://europa.eu.int/information_society/newsroom/news/disabled_users/index_en.htm