Da molto tempo si parla dei cosiddetti “overlay per l’accessibilità”, ossia quegli strumenti generalmente basati su Javascript, che una volta installati su un sito internet pretendono di individuare e correggere gli errori di accessibilità.
Ne abbiamo parlato in dettaglio in passato su questo sito, ne ha parlato anche la stessa Agenzia per l’Italia Digitale con un articolo su Medium, e chiaramente se ne è parlato in numerosi articoli a livello internazionale facilmente reperibili sulla rete.
L’opinione diffusa tra gli esperti in tema di accessibilità è che tali strumenti siano generalmente poco utili, spesso anche dannosi e comunque contrari ai principi cardini dell’accessibilità ICT, ossia la necessità di considerare l’accessibilità come caratteristica “by default” e “by design”.
Ora anche l’Unione Europea con un contenuto pubblicato all’interno delle “Europa Web Guide”, affronta il tema prendendo una posizione molto chiara e rigorosa su questo tema.
In sostanza di si afferma che nessuno strumento automatizzato può coprire tutti i criteri WCAG 2.1 e nella maggior parte dei casi un overlay ha la possibilità di individuare al massimo un 20-30% delle problematiche; purtroppo in alcuni casi peggiorano drasticamente gli applicativi su cui sono installati perché vanno a modificare i comportamenti standard dei dispositivi e delle tecnologie assistive utilizzati dagli utenti.
Come esperti di accessibilità non possiamo che confermare ogni singola parola di quanto pubblicato dall’UE, richiamando l’attenzione di colleghi e organizzazioni coinvolte nei processi di accessibilità, nello sconsigliare l’utilizzo di tali strumenti e, in ogni caso, di valutare attentamente ogni possibile rischio.