(Relazione tenuta durante il Convegno “Web senza barriere”, Prato, 1 dicembre 2003 – sezione 1 di 3)
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L’Unione europea ha iniziato una politica sulla società dell’informazione verso la metà degli anni ottanta, promuovendo attività di ricerca e sviluppo nel settore dell’ICTe la liberalizzazione delle telecomunicazioni. Nel 1993, all’interno del Libro bianco su Crescita, Competitività, Occupazione, viene utilizzata per la prima volta l’espressione “società dell’informazione”, con riferimenti ad obiettivi tuttora validi, come la liberalizzazione dei settori oggetto di monopolio e la definizione di standard e norme comuni per le telecomunicazioni. L’adozione del Primo piano di azione per la società dell’informazione dell’UE, Verso la società dell’informazione in Europa, avviene nel 1994.Uno degli obiettivi primari era l’integrazione della nuova dimensione della società dell’informazione in tutte le politiche comunitarie attinenti. Nel 1996 la Commissione ha adottato il Libro verde Living and working in the information society: people first, che affrontava le problematiche sociali poste dall’ICT, sottolineando la centralità della dimensione umana. Alla fine del documento, fra le politiche pubbliche da seguire indica:

“Accrescere la democrazia e la giustizia sociale assicurando che il potenziale dell’ICT – nel fornire rilevanti e aggiornate informazioni per gli argomenti di interesse comune  e nel  permettere ai cittadini di partecipare nel processo decisionale pubblico – sia pienamente supportato dai governi, con il coinvolgimento di organizzazioni non governative. Venire incontro alle persone con esigenze particolari, molte delle quali possono essere aiutate per migliorare la qualità della vita e soddisfare le loro necessità, come pure per consentire loro di dare il proprio contributo alla società, con l’aiuto dell’ICT.

Per l’esigenza di un coordinamento più stretto delle politiche dei singoli Stati di questo settore, il Presidente della Commissione Romano Prodi, al vertice europeo di Helsinki del 10-11 dicembre 1999, ha presentato eEurope – An Information Society for All, una iniziativa tesa ad estendere a tutti i paesi membri le opportunità offerte dalla società dell’informazione.

Obiettivo dell’iniziativa è mettere alla portata di tutti i cittadini europei i vantaggi della società dell’informazione, sincronizzando la rapidità dell’evoluzione delle tecnologie con le scadenze delle politiche comunitarie in materia di ICT, senza creare emarginazione e rafforzardo la fiducia e la coesione sociale.

Una delle dieci azioni prioritarie dell’iniziativa, il punto 7, riguarda l’accessibilità.

Nel giugno 2000 il Consiglio Europeo adotta il documento, prescrivendo l’applicazione degli orientamenti dell’iniziativa WAI ai siti web pubblici entro il dicembre 2001