Allora mi son chiesto: “Se un giovane decide di intraprendere una professione legata al Web, che strumenti ha per formarsi e per acquisire competenze tecniche ed etiche?”. Certamente la professionalità è fatta non soltanto di libri aperti ed assimilati, non soltanto di regole e linguaggi di programmazione, ma anche di esperienza, sensibilità ed umiltà, ma è anche vero che senza le basi tecniche il più sensibile e corretto professionista non potrà mai essere all’altezza. Così ho provato a cercare sul Web corsi di formazione di base, ed i risultati di questa piccola indagine sono stati molto interessanti.

Il primo problema è stato come trovare questi corsi, e come scegliere fra la miriade di percorsi formativi di base, avanzati, e le infinite vie di mezzo. Ho deciso di prendere in considerazione quei corsi nel cui titolo compare la parola “Webmaster” e fra tutti ho privilegiato quelli dichiaratamente di base, senza badare alla loro durata o al loro prezzo. Inoltre non ho considerato i corsi dedicati espressamente all’accessibilità del Web, non perché non ve ne fossero, ma perché il mio intento era di capire come fosse possibile orientarsi fra le proposte formative di base, e come queste proposte si facessero carico del “problema accessibilità”.

Naturalmente, visto l’esiguo numero di corsi presi in esame, questa è stata un’indagine alquanto rozza e priva di quei grandi numeri che le potrebbero offrire maggiore attendibilità, ciò nondimeno i dati che emergono più o meno evidenti mi sembrano sufficientemente indicativi dell’attuale stato della formazione per il Web.

I corsi presi in esame sono stati 30, ed esaminando rapidamente la tabella che ne riporta le caratteristiche salienti, balzano agli occhi alcuni aspetti molto interessanti:

  • Solo 6 su 30 corsi esaminati trattano degli Standard del Web (intesi come riferimento più o meno esplicito al W3C ed alle sue raccomandazioni)
  • Soltanto 8 di essi trattano di usabilità e/o Webmarketing
  • Solo 4 su 30 parlano di accessibilità del Web
  • Nessuno di essi – osservando il programma e la scansione degli argomenti -  inizia la propria trattazione parlando di usabilità o di accessibilità; nessuno di essi presenta gli utenti e le loro necessità come punto di partenza su cui impostare tutti i discorsi più squisitamente tecnici legati ai linguaggi da imparare

Ecco allora spuntar fuori in maniera sin troppo prepotente la vera distanza fra l’attuale panorama della formazione per il Web e la formazione sull’accessibilità del Web come essa dovrebbe e potrebbe essere:

  • Accessibilità del Web non vista come parte integrante del bagaglio culturale di qualsiasi professionista del Web
  • Ruolo subalterno degli utenti; se e quando si parla di loro, essi non sono altro che il “bersaglio” di fredde strategie di Webmarketing

Inoltre appare chiaro che troppi piani formativi risultano fortemente centrati sullo studio di prodotti e strumenti commerciali a discapito delle Tecnologie, si parla troppo e a sproposito degli strumenti di authoring visuale, troppo poco della semantica di un documento destinato al Web e della necessità che esso abbia una sua struttura logica.

Vorrei ribadire che quanto detto finora non vuol dire che non esistano corsi specifici sull’accessibilità del Web ben progettati ed erogati da persone in gamba, semplicemente non era questo l’oggetto della ricerca.