Per quanto riguarda le problematiche connesse con l’accessibilità di una pagina, c’è da dire che non esiste una rapporto di diretta e mutua dipendenza fra la validità del codice e l’accessibilità della pagina in questione.
Una pagina dal codice strict valido può tranquillamente essere non accessibile, e viceversa possono esistere pagine con ottimi livelli di accessibilità ma non del tutto valide.
Una dimostrazione di quanto appena detto è stata implementata da Maurizio Boscarol nelle pagine:
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http://www.usabile.it/esempi/chilosa/ Codice valido ma pessimo
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http://www.usabile.it/esempi/nonvalido/ Codice non valido ma certamente preferibile
Allora è tutto inutile? Allora possiamo continuare a scrivere Tag Soup, tanto l’accessibilità della nostra pagina è un’altra cosa? No, non è proprio così… cerchiamo di spiegare il perché prescindendo dalle normative internazionali o dalle imposizioni legislative che, comunque, vanno in questa direzione.
Innanzitutto ricordiamo che, come già accennato prima, l’adozione di una grammatica strict garantisce che non vengano utilizzati nel codice della pagina alcuni tag deprecati dedicati alla formattazione del contenuto; quindi se il mio scopo è (come dovrebbe essere) la completa separazione di contenuto dal formato, dovrebbe venire quasi automatico scrivere in X-HTML strict.
E’ evidente poi che non basta evitare gli elementi deprecati, ma che si dovrà porre attenzione alla corretta strutturazione semantica del documento per mezzo degli strumenti che l’HTML da sempre mette a disposizione degli sviluppatori.
Un codice ricco di elementi e attributi per la tipizzazione e la corretta strutturazione semantica dei contenuti permetterà un illimitato trattamento dei contenuti da parte dei programmi utente, a tutto vantaggio dell’accessibilità del documento.