Le persone che riscontrano i più grossi problemi nell’utilizzo delle comuni interfacce di output (schermo, stampante, audio) sono coloro che hanno problemi alla vista e all’udito. Chiaramente un cieco non deve essere solo in grado di inserire dati tramite una tastiera, ma anche di visualizzarli, verificarne la correttezza o stamparli.

A questo proposito sono state studiate le barre Braille, che applicate ad un qualsiasi computer  trasformano il contenuto di una riga del monitor in un testo a rilievo, che cambia a mano a mano che si esplora (con appositi comandi) ogni videata. In alternativa alle barre Braille ci sono i dispositivi di sintesi vocale, che necessitano di un programma di gestione per l’esplorazione delle schermate (screen reader). Il software legge ad alta voce il comando che si trova nella posizione del cursore sul monitor. Così il non vedente sa quale operazione eseguire. I programmi più avanzati permettono tra le altre cose di leggere le tabelle di Explorer e i file in formato pdf.

Barra braille

Una barra braille per non vedenti

Altro importante dispositivo di output è la stampante braille, in grado di stampare in rilievo su qualsiasi tipo di carta.

Anche se l’handicap della sordità limita in modo minore l’utilizzo del computer, sono state create delle interfacce molto utili soprattutto per le persone che sono nate prive dell’udito e che hanno quindi grosse difficoltà nell’imparare a parlare. Ci sono diversi tipi di software educativi che facilitano l’apprendimento della lettura e della scrittura, oppure riconoscitori del parlato, che visualizzano su schermo le parole pronunciate in un microfono. In questo modo è possibile effettuare autonomamente delle verifiche e migliorare le proprie capacità.

Quelli appena visti sono solo alcuni degli strumenti a disposizione delle persone disabili ed esiste tutta una serie di altri dispositivi più specifici per il tipo ed il grado di handicap. E’ comunque rilevante il fatto che il computer sia diventato un importante strumento di integrazione. Si pensi solo all’opportunità offerta dal telelavoro, che da alle persone disabili ampie possibilità di svolgere un’attività lavorativa secondo il loro particolare ambiente e le loro competenze, e può contribuire ad arricchire profondamente la qualità della loro vita.