La “Rivoluzione digitale” ha portato nuovi e profondi cambiamenti nella nostra società, proprio come aveva fatto un paio di secoli prima
Per il progresso armonico dell’intera società, risulta però essenziale che l’informazione sia raggiungibile da tutti: se una parte della popolazione ne rimane priva, si rischia di creare una nuova e pericolosa forma di discriminazione, la cosiddetta info-esclusione.
L’Unione Europea è da tempo impegnata affinché la Società dell’Informazione sia per tutti: nel 2000 è stato emanato il piano di azione “eEurope 2002″, un documento articolato in 10 punti da perseguire per permettere all’intera popolazione europea di partecipare ai benefici socioeconomici che possono scaturire dal progresso tecnologico. Uno dei 10 obiettivi è costituito dalla “epartecipazione” per le persone disabili e dalla lotta contro la info-esclusione.
L’invito all’integrazione sociale dei disabili è stato ribadito più volte dall’UE.
L’iniziativa di maggior impatto è stata intrapresa dal Consiglio dell’Unione Europea, che ha dichiarato il 2003 Anno europeo delle persone con disabilità (Sito web ufficiale dell’Anno Europeo dei disabili http://www.eypd2003.org/). Gli stimoli europei sono stati recepiti dagli Stati membri, che si sono impegnati affinché l’innovazione tecnologica diventi un mezzo per annullare il “digital divide” e non sia la fonte di una nuova tipologia di barriere, le barriere virtuali. In Italia, al fine di definire un’azione coerente e incisiva, volta a promuovere il
potenziale delle tecnologie verso disabili e anziani, è stata istituita nel maggio del 2002 presso il Dipartimento per l’Innovazione e le Tecnologie della Presidenza del Consiglio dei Ministri la “Commissione interministeriale sullo sviluppo e l’impiego delle tecnologie dell’informazione per le categorie deboli”, oggi divenuta permanente (Alla Commissione prendono parte rappresentanti del Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, del Ministro per le Pari opportunità, del Ministro delle Politiche Comunitarie, del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, del Ministero della Salute, del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, del Ministero delle Comunicazioni).
Inoltre, il Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie ha presentato nell’aprile di quest’anno un disegno di legge, dal titolo “Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici”, che obbliga, tra l’altro, tutte le amministrazioni pubbliche e i soggetti che erogano pubblici servizi a rispettare i requisiti di accessibilità nei contratti stipulati per la realizzazione o la modifica di siti web. Il suddetto disegno di legge e alcuni altri progetti di legge sono stati accorpati in un testo unificato, che alla data di pubblicazione del presente documento è stato approvato dalla Camera dei Deputati ed è passato all’esame del Senato.