L’utilizzo di grafica per veicolare informazioni all’interno dei siti web può creare problemi di accesso ai contenuti alle persone che utilizzano tecnologie assistive per la navigazione su Internet.

L’utilizzo di immagini in movimento, scritte scorrevoli, colori sfumati con scritte tinta su tinta, finestre pop-up e altri elementi grafici non standard sono le cose che creano i maggiori disagi alle persone disabili durante la navigazione, poiché le tecnologie assistive non funzionano adeguatamente quando non vengono rispettati alcune norme di programmazione. L’informazione, e nel caso dell’home banking anche il servizio, diventano quindi “inaccessibili”.

Un sito web è definito accessibile se il suo contenuto è fruibile da una gamma molto ampia di utenti, sia che utilizzino normali sistemi di navigazione (i cosiddetti browser) sia tecnologie assistive sia altri dispositivi non standard.

Un sito accessibile risponde alle esigenze dei disabili, ma non solo, perché può essere meglio utilizzato da tutti: sia da chi ha una disabilità fisica che rende necessario l’uso di tecnologie assistive, sia da coloro che hanno difficoltà ad accedere al web a causa di limitazioni tecniche (un computer meno recente, l’uso di strumenti diversi dal PC, una connessione lenta) o di scarsa dimestichezza con Internet (ad esempio gli anziani).

È quindi un sito al quale si riesce ad accedere agevolmente con i più diffusi sistemi impiegati dai disabili, ma che risponde anche alle esigenze dei cosiddetti “disabili tecnologici”, ovvero tutte quelle persone che in un dato momento della vita – per diversi fattori sociali, economici, fisici, di età – non riescono a utilizzare Internet con facilità.

Un servizio di e-banking, se sviluppato in maniera accessibile, si apre a tutta la clientela dell’Istituto bancario che tramite Internet desidera utilizzare i servizi offerti on-line: tutti i clienti possono quindi, da remoto, interrogare il saldo del conto corrente, effettuare un bonifico o svolgere qualsiasi altra operazione che la banca offre.