Al di là degli aspetti tecnici, un sito accessibile è in primo luogo un sito “fatto bene”, usabile.
L’usabilità è un concetto chiaramente definito e regolato da alcuni standard ISO (ISO/IEC 9126, ISO 9241, ISO 13407) (Per una panoramica sui principali standard ISO sull’usabilità: http://web.tiscali.it/no-redirecttiscali/userware/standardiso.htm). Lo standard ISO 9241-11 (Ergonomic requirements for office work with visual display terminals – Guidance on usability) definisce l’usabilità come “il grado in cui un prodotto può essere usato da specifici utenti per raggiungere specifici obiettivi con efficacia, efficienza e soddisfazione in uno specifico contesto d’uso”.
L’usabilità di un sito consiste nella buona organizzazione dei contenuti e della navigazione. Elementi di base dell’usabilità sono:
- Consentire un adeguato livello di comprensione dei contenuti, scrivere in un linguaggio chiaro e semplice;
- Presentare in maniera chiara il nome del sito, le sue sezioni e i percorsi, rendere disponibile una mappa, offrire una modalità di scelta dei comandi chiara e univoca;
- Rendere disponibili e comprensibili tutti quegli strumenti che consentono all’utente di capire immediatamente dove si trova, qual è stato il percorso che lo ha portato in quella pagina e come è possibile ritornare alle pagine precedenti.
È importante sottolineare come l’usabilità del sito non sia una necessità propria dei disabili, ma di tutti gli utenti di Internet, più invogliati alla navigazione e all’approfondimento se si trovano in un sito ben strutturato, dal linguaggio semplice, con chiare logiche di navigazione, in una parola un sito usabile.
Rendere un sito accessibile costituisce per certi versi un “passo successivo” rispetto a quello di renderlo usabile: mentre un sito può essere usabile ma non accessibile (ad esempio a causa di comandi non interpretabili da tecnologie assistive), un sito che voglia dirsi accessibile non può prescindere dall’essere usabile.